Il noto psichiatra torinese Paolo Crepet, certamente non tacciabile di simpatie o posizioni clericali, tuona contro la cosiddetta pratica dell’ utero in affitto, una conseguenza che la discussa legge Cirinnà facilita. Crepet sul tema è molto chiaro: ” L’ utero detto in affitto arriva alla pessima conseguenza di favorire l’eugenetica e come tale, segue una logica nazista”. Insomma, Crepet non le manda a dire.
Professor Crepet, sul punto, lei parla di una pratica che ricorda il nazismo, per quale motivo?
E come vuole che mi esprima. Qu non ci troviamo nel campo della libertà personale o sessuale. Qui, al contrario, scivoliamo nella eugenetica e sappiamo che l’ eugenetica è tipica del nazismo che la ha favorita. La mia opposizione all’ utero in affitto, chiariamolo bene, non discende da pregiudizi o vicinanza a temi religiosi, bensì da una libera e cosciente valutazione del fenomeno sotto il profilo medico.
Possono derivare problemi alla salute del bambino?
E’ molto, ma molto probabile che possano derivare effetti negativi e anche permamenti alla salute mentale del bambino e dopo del ragazzo. L’ adolescente, arrivato appunto alla maturità, si chiede di chi sono figlio? Chi è la mia vera mamma? Dove si trova? Sono domande lecite e persino naturali. Il ragazzo ha tutto il diritto a conoscere il nome della mamma naturale. E qui cominciano i problemi, e le possibili ripercussioni sulla sua salute mentale . Aggiungo, cosa non secondaria, che la soluzione dell’ utero in affitto è selettiva sotto il profilo del censo. Una coppia omosessuale di cassaintegrati, mi spiegate come possa fare a noleggiare, brutto termine, un utero per nove mesi negli Stati Uniti con quello che costa? E allora dico di no anche per questa odiosa discriminazione economica. L’ utero in affitto, ecco il sospetto, è frutto di una speculazione e di interessi finanziari forse radicati negli Usa o in Canada”.
La legge Cirinnà, dunque, da questa angolazione non la convince…
Assolutamente no. Io non parlo delle unioni civili e dei diritti delle persone omosessuali che vanno garantiti, ma della possibilità che si possa arrivare a prendere in leasing un utero. Una cosa brutta e dannosa. Siamo al cospetto, da questo punto di vista, di una legge adultocentrica, che garantisce i diritti e i capricci degli adulti, ma penalizza quelli dei minori, asseconda voglie narcisistiche, guarda dalla parte dei grandi e non dei bambini. Giudico immorale, dall’ angolazione del piccolo, che due uomini o due donne, possano decidere della sue vita e della sua buona ed armoniosa crescita mentale”.
Bruno Volpe
Tutti parlano dei propri diritti, è protestano in piazza per averli, ma esiste un essere vivente che non conosce nulla di questa umanità malata che si crede sana di corpo e di mente. Tutti lo vogliono come si vuole il desiderio più grande di averlo in grembo e poi abbracciarlo al petto, educarlo è integrarlo al nostro mondo malato, piccolo o grande che sia. Ma nessuno si è mai chiesto in milioni e milioni di anni, cosa vuole questo essere completamente estraneo al nostro vivere lontano dal suo corpo senza barriere libero di esprimere se stesso? Il giorno che smetteremo di pensare solo a noi, iniziare finalmente ad ascoltare il suo messaggio che ogni volta ci urla in faccia piangendo, per farlo arrivare a penetrare la nostra corazza che non ci permette di sentire, decifrare il suo linguaggio di vita che abbiamo dimenticato, allora inizieremo a capire quanto male abbiamo fatto a noi stessi, e saremo noi a urlare e piangere dal dolore fino a quando la nostra corazza si scioglierà è saremo finalmente liberi dalla prigione caratteriale e somatica che ci siamo costruiti con le nostre stesse mani.