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y1pf“Attualmente la teologia si occupa di san Giuseppe poco e male.  E’ trascurato”:  ecco l’ affondo del noto teologo Monsignor Tarcisio Stramare, oblato giuseppino, biblista, direttore del Movimento Giuseppino per lo studio e il culto di San Giuseppe. Uno dei più autorevoli esperti a livello internazionale di josefologia.

Monsignor Stramare, oggi la famiglia è in crisi. E’ solo colpa dei valori di riferimento che scarseggiano o ci sta dell’ altro?

“Il discorso è molto complesso. Certamente, questa società è liquida perchè ha diluito o talvolta dimenticato i punti di riferimento e le sue certezze. Vale tutto, ogni cosa è tollerata, ciascuno si fa la sua verità e siamo in pieno relativismo etico e  culturale. Tuttavia, va detto che anche la Chiesa cattolica e parte della teologia, trascurano la famiglia”.

Sarebbe?

“Manca al momento una completa teologia della famiglia e la prova è che della Famiglia di Nazareth non si parla tanto, eppure è per il credente il solo vero modello che conta. Ne consegue che anche San Giuseppe riceve poco spazio quale figura paterna. Se nella società il padre scompare o diviene irrilevante, manca poi un punto di riferimento essenziale. Sia ben chiaro, io non ho niente contro Maria e la mariologia, branca che ritengo eccellente. Però si parla sempre di Maria staccata o quasi da Giuseppe, come fosse una sorta di ragazza madre, cosa che non è”.

E san Giuseppe?

“Qui siamo nel campo del “vecchietto dove lo metto”. Su di lui quasi silenzio, lo ricordiamo il 19 marzo o il primo maggio: una banalità. Talvolta viene ridicolizzato, persino e certe idealizzazioni di persona vecchia o avanti negli anni lo dimostrano. Lui al contrario, era giovane in età, non troppo più di Maria. Certe idee insensate e stravaganti sono figlie degli Apocrifi, vere pesti”.

Insomma, regna una sorta di cappa di silenzio su San Giuseppe…

“Vero, è così. Eppure lui è antisignano del segreto messianico che conserva, egli viene a sapere chi è davvero il Figlio, ma prudentemente e  giustamente tace. San Giuseppe, non dimentichiamolo, è indispensabile per Gesù nella genealogia”.

Perchè succede questo?

” Lo ho detto. Questo accade per una errata visione di San Giuseppe. Inoltre pare che oggi la teologia dia quasi noia, eppure è importante. La Chiesa ha il dovere sinceramente, di occuparsi delle cose sociali che sono importanti, ma non  può dare a queste un ruolo prioritario spopositato. Abbiamo anche necessità di salvaguardare la dimensione verticale della fede, il senso del sacro”.

Chi è secondo lei il più grande teologo oggi?

“Ratzinger. Un gigante. Lui si è occupato nel suo ministero petrino di teologia che ha anteposto alla pastorale. Bergoglio fa l’opposto, va in senso contrario. Due scelte diverse, da rispettare entrambe”.

Che dire dunque di San Giuseppe?

“Che occorre parlarne di più.  Su li lui, la teologia ragiona spesso per preconcetti. Ci sta poco da sapere, si opina, una figura  quasi nascosta e via discorrendo. Errori gravi, sarebbe invece opportuno studiarlo maggiormente e non relegarlo solo a devozione popolare anche bella, ma limitativa”.

Bruno Volpe

Un pensiero su “Il teologo Stramare: “Dobbiamo approfondire la figura di san Giuseppe””

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