“Sembra che non si abbia a cuore il futuro della famiglia, in particolare dei soggetti più deboli, che sono i figli”. Così il cardinale Agostino Vallini, vicario generale del Santo Padre per la diocesi di Roma, nell’intervista rilasciata al direttore Angelo Zema su Roma Sette, il settimanale di informazione della diocesi di Roma. Al centro le adozioni delle coppie omosessuali e il mercato dell’utero in affitto, fulcro del dibattito politico di questi giorni.
“Non ci sono adulti da tutelare nel loro desiderio di un bambino – precisa il cardinale -; sono da tutelare i bambini, a cominciare da quelli che non hanno famiglia e che hanno il diritto ad avere una mamma e un papà, come nel caso dei minori adottabili. E poi sono da tutelare le donne – soprattutto dei Paesi del Sud del mondo – costrette dalla povertà al turpe mercato dell’utero in affitto. È su questo mercato che bisogna intervenire”. Inoltre, sottolinea il card. Vallini, “molti media non hanno aiutato a leggere la realtà in modo corretto”: “Usare, ad esempio, la definizione di ‘gestazione per altri’ è un tentativo ipocrita di nobilitare qualcosa che non lo è. I figli non si costruiscono, sono frutto di un atto d’amore di un uomo e una donna e hanno diritto a una mamma e a un papà. In casi come questi la mamma non ci sarà. Credo che anche l’opinione pubblica sia in maggioranza contraria o non sufficientemente informata”.
Quanto alla proposta di riforma della legge 184 sulle adozioni, Vallini conclude: “Sono decenni che la legge sulle adozioni attende di essere riformata nel senso di facilitare le condizioni di adottabilità dei bambini, privi di una famiglia con un padre e una madre. Ben venga, dunque, una riforma al riguardo, ascoltando tutti i soggetti interessati. Ma non si dimentichi l’obiettivo vero: il bene dei bambini. Altra cosa è invece la ‘stepchild adoption’. In questi giorni parlando della legge da riformare mi pare che si stia partendo con il piede sbagliato. È il caso di sottolinearlo ancora: non è compito dello Stato ergere a diritti i desideri delle persone”. (SIR)