” Tutto il Centro America, come del resto i cattolici del mondo, ama tantissimo Papa Francesco, lo segue con affetto e lo abbiamo visto nel recente viaggio apostolico in Messico, quando il Pontefice ha anche avuto la possibilità di esprimersi nella sua lingua, lo spagnolo”. Lo dice monsignor Nicola Girasoli, nunzio apostolico nelle Antille e Giamaica, il quale ha da poco festeggiato con una messa solenne i suoi dieci anni di ordinazione episcopale. Venne infatti ordinato vescovo il giorno 11 marzo del 2006 dal cardinal Angelo Sodano.
Monsignor Girasoli, il mondo segue con trepidazione, la situazione della Libia. Da diplomatico, che cosa ne pensa?
” Proprio perchè faccio il diplomatico rispetto i ruoli. Io seguo le cose di mia competenza e sarebbe molto indelicato da parte mia entrare nello specifico con idee, suggerimenti o valutazioni. Parlo per linee generali come fossi un uomo della strada, certamente informato e di ispirazione cattolica. Ritengo che la Santa Sede segue tutto questo con la tradizionale competenza, con attenzione e prudenza e direi anche preoccupazione. La Santa Sede ha sempre indicato che queste situazioni si possono affrontare seguendo la via del negoziato e del dialogo e che la violenza porta conseguenze nefaste”.
Centro America. Esiste il pericolo delle sette?
” Più che sette, amo parlare di grande esuberanza di altre confessioni appartenenti al bacino cristiano, sia pure con le loro particolarità. I cattolici, dal canto loro, non devono spaventarsi di questo e tanto meno contrapporre visioni sconfinanti nel proselitismo, che lo stesso Pape Benedetto XVI disse di evitare. La via migliore e credo la più efficace, oltre ad una bella evangelizzazione, è il dialogo con tutti. Noi non vogliamo o cerchiamo lo scontro, ma la via della serenità, sempre però mantenendo ferma la nostra identitrà alla quale non possiamo rinunciare”.
Pensa che oggi la famiglia sia in crisi?
” La famiglia è cellula vitale della società in ogni parte del mondo e va sempre incoraggiata e difesa. Siamo davanti alla cosiddetta Chiesa domestica. Ovviamente, sia pur nel rispetto delle singole sensibilità, la famiglia in senso cristiano è quella composta da uomo e donna aperti alla vita. Penso che una via molto utile per valorizzare la famiglia sia quella di promuovere da parte degli stati buone leggi a sostegno del lavoro e della occupazione. La mancanza di opportunità lavorative, vado alla piaga della disoccupazione, contribuisce a scoraggiare chi vuole contrarre matrimonio. Il lavoro è una vera ed autentica emergenza, forse la più grande anche perchè il lavoro assicura dignità”.
Come è visto Papa Francesco in America centrale?
” E’ amatissimo in Centro America, lo abbiamo visto tutti nel recente viaggio apostolico compiuto in Messico dove ha anche potuto parlare nella sua lingua, lo spagnolo ,e dunque è stato ancora più spontaneo. La Chiesa è in ottime mani, come lo era coi predecessori”
Bruno Volpe
Il suo cognome è tutto un programma: segue il sole papa Francesco, invece di seguire Gesù.