E’ uscito in libreria da qualche giorno, per Berica Editrice, nella collana UOMO-VIVO (Umorismo, vita di coppia, Dio) il libro di Emiliano Fumaneri (vedi qui: ) dal titolo “Le nuove lettere di Berlicche”. L’autore veronese che vive in Trentino, uno dei massimi conoscitori italiani del filosofo-contadino Gustave Thibon, si ispira apertamente («senza prendersi troppo sul serio», come sottolinea), in questo testo di 128 pagine, a un celebre racconto dello scrittore anglo-irlandese Clive Staples Lewis (1898-1963) che, nel 1942, a puntate, ha pubblicato sul quotidiano The Guardian quelle missive che sarebbero state raccolto nel poi divenuto celebre “The Screwtape Letters” (in italiano uscì col titolo “Le lettere di Berlicche”).
Anche Fumaneri segue lo stile originario di Lewis, quello di un racconto satirico in forma epistolare con carattere di romanzo formativo) e sviluppa l’originale trama del funzionario di Satana, un anziano diavolo di nome Berlicche, che istruisce il nipote Malacoda, giovane diavolo e apprendista tentatore. Fumaneri nelle sue XXVI lettere utilizza come Lewis l’allegoria apologetica e non scade nel torbido demonologico di certa letteratura moderna. I lettori, naturalmente, sono spinti a non far propri i consigli di Berlicche ma a rigettarli, appassionandosi piuttosto al bene, che è ricavabile, in via indiretta, dalle varie missive.
Matteo Orlando