Il noto giornalista e scrittore cattolico Vittorio Messori non finisce mai di stupire. Dalla sua magica penna, infatti, è venuto fuori un altro autentico gioiello che merita attenta lettura. Messori ha rimesso mano con sapienza e perizia, al suo fortunato Ipotesi su Maria del 2008 e vi ha aggiunto 13 nuovi capitoli. Il tomo è edito dalla Ares, la casa editoriale vicina all’Opus Dei, retta con sapienza da Cesare Cavalleri. Abbiamo intervistato Vittorio Messori.
Messori, perchè ci ha riproposto Ipotesi su Maria parte seconda con 13 nuovi capitoli?
“Per una ragione semplice: che di Maria un credente non è mai sazio. Sembra paradossale. Maria nel Vangelo parla poco ed appare poco, anche se la sua presenza è associata a momenti chiave della Scrittura. Eppure su di Lei , se scavi, non finisci mai di scrivere e documentarti ed è così che studiando sono venuti fuori argomenti nuovi e 13 capitoli che ho aggiunto all’originario testo”.
Come si struttura il libro?
“Una sorta di mosaico, ad episodi. Non deve scoraggiare il lettore la sua mole. Infatti, si può leggere scollegato , ogni capitolo è cosa a sè e non ha diretta connessione con gli altri. Anche se, certamente, tutto forma una unità . Diciamo che ogni capitolo è una puntata nell’ ottica di una unità di fondo”.
Ultimamente il predicatore della casa Pontificia, Cantalamessa non ha espresso un parere troppo lusinghiero sulla mariologia e ha anche affermato che un certo parlare di Maria può suscitare i mal di pancia dei protestanti…
” Conosco Cantalamessa e lo stimo. Probabilmente sono stati estrapolati solo alcuni pezzi della sua predica, occorre leggere magari il quadro complessivo. Mi limito ad affermare che la mariologia è una parte bella e importante della teologia e merita rispetto. In quanto a Maria e al modo di trattarla in relazione al cammino ecumenico ritengo che il vero ecumenismo consiste non nel cedere sulla nostra identità, ma nel far parte agli altri della nostra ricchezza. Per i protestanti Maria ha il valore di una sorta di utero in affitto. Effettivamente, Cantalamessa forse voleva dire questo, qualche volta si indulge in visioni mielose e sdolcinate o sentimentali di e su Maria e questo va superato”.
Infine, Medjugorje. Lei tempo fa sostenne che in caso di pronunciamento negativo del Papa ci sarebbero state reazioni forti…
” E lo confermo, perchè nel mondo cattolico esistono tantissimi devoti di Medjugorje, un movimento di preghiera forte e convinto. Mi sembra chiaro che un pronunciamento negativo potrebbe generare spinte di protesta molto vivaci . In quanto al fenomeno Medjugorje, bisogna condividere la prudenza della Chiesa che è stata sempre tale. Il Vangelo ci dice che l’ albero si giudica dai frutti e quelli di Medjugorje sono buoni considerando le conversioni e la pratica dei sacramenti di chi ci va. Talvolta, questo è vero, è l’albero che da qualche problema. Io resto della idea che è ancora un enigma e che alla fine potrebbe arrivare una soluzione simile a quella delle apparizioni delle Tre Fontane di Roma”.
Bruno Volpe