Il Vescovo Emanuel Barbara di Malindi ha detto che lungo la costa indiana del Kenya il culto del diavolo stava crescendo rapidamente. Durante un simposio sull’occultismo e il satanismo, il vescovo, rammaricato ha detto che l’adorazione del diavolo è una realtà in Kenya, aggiungendo che sperava che l’indizione dell’Anno della Misercordia aiutasse i cattolici rimanere forti.
“I giovani, cristiani e non cristiani, ha denunciato il Vescovo, vengono attirati in questo ambiente attraverso la promessa di borse di studio o sfruttando la disoccupazione e l’analfabetismo”. Durante la sessione di domande e risposte seguite al simposio ha fatto un appello a tutti i vescovi del Kenya per affrontare il problema con i fatti più che con le parole. Inoltre ha denunciato che “l’educazione dei cattolici su come combattere questo problema è carente”.
Padre Clemente Majawa, docente presso l’Università Cattolica dell’Africa Orientale ha detto che la chiesa e il governo dovrebbero sensibilizzare tutti e metterli in guardia dalle realtà del culto del diavolo. Egli ha suggerito l’introduzione di corsi sulla società religiose segrete e le religioni tradizionali africane. Ha anche suggerito ai cattolici che lavorano con il Ministero della Pubblica Istruzione del Kenya di sviluppare programmi di studio specifici e collaborare con i team di cappellani e consulenti per risolvere le situazioni difficili.
Nel 1999, un’inchiesta presidenziale condotta dal defunto arcivescovo Nicodemo Kirima di Nyeri, ha concluso che il culto del diavolo si poteva trovare non solo nelle scuole, ma anche nelle chiese e negli uffici del governo.
Matteo Orlando