Il maestro Pupi Avati “ boccia” il film “Chiamatemi Francesco” e parla a tutto campo su Papa Francesco in questa intervista rilasciata a La Fede Quotidiana.
Maestro Avati, che idea si è fatto di Papa Francesco?
“ Lo reputo un uomo dotato di elevatissima capacità comunicativa. Penso che questo sia il tratto maggiormente significativo in un personaggio comunque affascinante e complesso. Rispetto al suo predecessore, colosso della storia della Chiesa, sa bucare lo schermo e questo non è poco. Il Papa tedesco, al contrario, ha pagato, pesantemente, la scarsa capacità comunicativa”.
Che differenza vede tra i due?
“ Notevole. Per sua natura, come dicevo, Francesco è legato al sociale, alle cose della vita quotidiana, al lavoro, ai migranti e alla ecologia. Ratzinger aveva un approccio maggiormente spirituale e legato al trascendente. Sono modi diversi di interpretare il ministero petrino. Con Francesco prevale una pastorale della vita vissuta, Ratzinger coltivava una pastorale della teologia e del trascedente”.
Che cosa succede, allora?
“Francesco è una esplosione di energia allo stato puro, un vulcano comunicativo. Sa arrivare a tutti e direi specialmente ai non credenti, agli atei e laici, a chi non è di Chiesa. La cosa singolare è che Papa Francesco è quasi maggiormente apprezzato dai non credenti e dai lontani dal mondo cattolico. Non a caso riceve elogi e consensi da personaggi della cultura e dello spettacolo non simpatizzanti della Chiesa cattolica. Mentre miete consensi in questi campi, Francesco sembra, al contrario, suscitare qualche perplessità proprio in ambienti cattolici legati più alla spiritualità e alla tradizione, lo constato personalmente tra persone amiche con le quali discuto”.
Lei lo ha conosciuto?
“Sì, l’ho incontrato due volte. Una a santa Marta, la seconda nell’aula Nervi. Il primo incontro è stato con poche persone, il secondo comunitario. Ho colto la sua capacità, pur tra tanta gente, di soffermarsi sull’individuo”.
Ultimamente è stato realizzato un film sul Papa, “Chiamatemi Francesco”, che cosa ne pensa?
“Mi avevano proposto di fare un film del genere e ho declinato. Non sono propenso a realizzare film sul Papa vivente. Abbiamo già l’orginale e allora un duplicato nello schermo non ha senso. Meglio l’ originale. Certe idee che io non condivido, rispondono ad una logica di markting. Siamo nel fiilone del business del sacro, come vediamo per esempio con i rosari del Papa in vendita vicino San Pietro. Ovviamente è sempre accaduto questo. Ma non reputo la cosa molto bella, non riscuote la mia simpatia”.
Che attore chiederebbe per rappresentare Papa Francesco?
“ Toni Servillo, carismatico e magnetico negli occhi, come Papa Francesco”.
Che cosa ha in programma?
“ Una collana di film sul Vangelo e in particolare sulle Beatitudini. Però siamo in alto mare, nulla di veramente certo, aspetto la risposta della Rai”.
Bruno Volpe