Di ritorno dal viaggio apostolico in Armenia, nella tradizionale conferenza stampa sul volo, Papa Bergoglio ha dichiarato che la Chiesa sappia chiedere perdono, tra le varie categorie menzionate, anche ai gay. Parole che ovviamente, hanno causato titoli nei Tg e nei giornali e che nel mondo cattolico sono state accolte non in modo unanime. La Fede Qotidiana ha voluto intervistare monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti- Vasto, teologo di fama, segretario dei Sinodi sulla Famiglia del 2014 e 2015.
Eccellenza Forte che cosa ha inteso dire, secondo lei, il Papa?
“Certamente non sono io quello che deve fare interpretazioni autentiche, tuttavia, penso che il Papa abbia solo voluto invitare con parole di misericordia a non escludere e discernere ogni atteggiamento alla luce della mitezza. E’ stato, il suo, un invito alla inclusione e non alla esclusione, affinché nessuno si senta respinto, certamente nel rispetto della verità e della dottrina. Il Papa ha inteso richiamare tutti ad un atteggiamento di misericordia pastorale con la quale la Chiesa deve accogliere. Lo trovo un invito sulla linea di quanto aveva fatto nel passato ad evitare ogni giudizio di condanna personale”.
Possibile parlare di cambiamento di rotta o discontinuità?
“No. I media hanno forse enfatizzato eccessivamente, un atteggiamento del Papa che è solo di indole pastorale e non dottrinale. Non ritengo che sia lecito parlare di modifica o cambi nella dottrina della Chiesa che era e rimane quella. Lo ribadisco: il Papa ha inteso usare parole di misericordia in una Chiesa che sia madre di tenerezza e non respinga , sempre nel vigile ed attento discernimento”.
Lei è stato Segretario dei Sinodi sulla famiglia. Possiamo parlare di crisi?
” Intanto la Chiesa proprio in ragione dei due Sinodi ha in grande attenzione l’istituto famiglia che è la base della società. Certamente oggi la famiglia non gode di eccellente salute, tuttavia occorre evitare ogni pessimismo. E’ vero che al momento ci si sposa sempre meno a vantaggio della convivenza: bisogna invertire la rotta, ricordando quella che è la bellezza e la gioia della famiglia, un vero Vangelo vivo e vitale, istituto quanto mai fecondo e attuale”.
Probabilmente occorrono anche aiuti finanziari alle famiglie…
” Vero. La politica e le pubbliche istituzioni sappiano impegnarsi al massimo con incentivi attenti e pianificati e con una politica fiscale adeguata. Solo in questo modo è pensabile mutare rotta e incentivare la natalità che oggi è crollata a livelli preoccupanti. Talvolta i genitori hanno quasi timore di mettere al mondo bambini che al posto di essere considerati un bene, diventano una preoccupazione”.
Recente sentenza della Cassazione sulle adozioni alle coppie gay, che cosa ne pensa?
“Le sentenza vanno rispettare, tuttavia è lecito commentarle e dissentire. In un certo senso penso che quella sentenza dia ragione alle preoccupazioni recentemente espresse dal Cardinal Bagnasco, erano fondate. Per una sana antropologia non possiamo negare che il bambino ha diritto a crescere e svilupparsi in un ambiente che gli assicuri piena ed armoniosa genitorialità”.
Qual è la famiglia in senso cristiano?
” La dottrina non è mutata. E’ quella formata da un uomo e una donna uniti nel vincolo indissolubile del matrimonio, in dono reciproco e aperti alla nuova vita”.
Bruno Volpe