“Sorella morte – La dignità del vivere e del morire”, edito per i tipi di Piemme è l’ ultima intrigante fatica letteraria da poco arrivata nelle librerie, scritta da Monsignor Vincenzo Paglia, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Come è possibile intuire dal titolo, Paglia ha scelto un tema quanto mai complesso: la morte, in relazione alla vita. Ne è venuto fuori un lavoro interessante ed anche complesso che sicuramente si presterà a qualche interrogativo, proprio per la delicatezza dell’ argomento. La Fede Quotidiana ha intervistato Monsignor Paglia.
Eccellenza, per quale ragione ha scelto di dedicare un libro alla morte?
“Bisogna dirlo anche se non piace: la morte fa parte della vita, ne è una porzione. La cultura cerca forse di banalizzarla e peggio ancor adi oscurarla ed occultarla, ma questo non è possibile e tanto meno pensabile. In modo maturo e serio bisogna guardarla in faccia”.
Prima di arrivare alla morte, tuttavia, ci sta la vita…
” Anche la vita è un tema centrale di questi tempi, soprattutto la sua qualità. Credo che il combinato disposto delle categorie vita e morte ci deve portare a riflettere sul valore dell’ uomo, sulla sua importanza e sulla sua centralità. Oggi più che mai l’ uomo è chiamato a vivere con dignità”.
Che cosa vuol dire vivere con dignità?
” Fare in modo che l’ uomo, con tutti i suoi problemi certamente, sia una stella polare delle nostre considerazioni e deve essere messo al centro del gruppo sociale. Occorre farsi carico delle sue necessità morali e materiali, in sostanza intendo dire che bisogna rilanciare un efficace umanesimo cristiano. La società deve tornare ad occuparsi e preoccuparsi dell’ uomo e dei suoi tanti affanni”.
Stretta attualità. Il ministro Per la Salute Lorenzin ha indetto il Fertility Day, qual è la sua opinione?
” Ogni iniziativa che porti a riflettere e meditare sul valore della vita e dunque della fertilità della donna, specie in tempi di scarsa natalità, è sicuramente lodevole”.
Dunque per lei è una cosa positiva…
” Il concetto è giusto, tuttavia non vorrei che rimanesse solo uno slogan. Non basta un giorno all’ anno, occorre ricordarsi della fertilità tutto l’ anno nel quotidiano. Le ribadisco che non è un problema di slogan, ma di sostanza. La fertilità della donna è un valore di centrale importanza da incoraggiare e promuovere se davvero vogliamo sostenere la famiglia. Anche se ocrorrono anche aiuti e sostegni economici, e sociali”.
Bruno Volpe