E’ quasi tutto pronto per il Family Day del prossimo 20 giugno e che si terrà a Roma, del quale vi abbiamo reso conto qui (https://www.lafedequotidiana.it/il-vicariato-di-roma-tutti-piazza-per-il-family-day-il-20-giugno/) e qui (https://www.lafedequotidiana.it/il-20-giugno-roma-il-family-day-contro-unioni-civili-e-teoria-del-gender/). Tuttavia in questi giorni è stata registrata un’inspiegabile assenza a questa importanza iniziativa. Si tratta del gruppo di Comunione e Liberazione, fondato da don Luigi Giussani e adesso guidato da don Julian Carron. Nonostante le direttive dall’alto, moltissimi ciellini andranno a Roma a titolo personale, non condividendo l’idea che “un cristiano che si mette contro qualcosa già sbaglia il passo” (intervista al ‘Corriere della Sera’ del 25 maggio di Mons. Galantino, a quanto pare condivisa dai leader di CL), idea smentita da Papa Francesco in persona: “I nostri ragazzi, ragazzini, che incominciano a sentire queste idee strane, queste colonizzazioni ideologiche che avvelenano l’anima e la famiglia…: si DEVE agire CONTRO questo!” (‘Discorso al Convegno ecclesiale della Diocesi di Roma’ del 14 giugno). Sul web, contro i vertici di CL si sostiene che ubi maior minor cessat! e che se i gruppi cristiani non scendono in piazza (o almeno non danno il loro consenso all’iniziativa) hanno un grosso problema dottrinale.
Anche negli Usa si muove qualcosa contro il matrimonio gay. Quarantaduemila firme sono state raccolte tra pastori e leader cristiani per manifestare la contrarietà a quello che viene definito il matrimonio “di Satana” (cioè il matrimonio omosessuale) e per difendere il matrimonio tra uomo e donna. Una petizione, dunque, contro una ridefinizione rivoluzionaria, anti-naturale, anti-divina e anti-biblica, del concetto di matrimonio che, da sempre, è stato contratto tra un uomo e una donna. I pastori e leader cristiani, in particolare, denunciano azioni giudiziarie a loro carico, che ledono la loro libertà personale, in merito alla difesa del matrimonio cristiano e delle Sacre Scritture che condannano l’omosessualità in quanto in abominio agli occhi del Signore. “Siamo pronti ad una forma di disubbidienza civile accettando qualsiasi multa o pena, tra cui il carcere, per proteggere la libertà religiosa e la libertà di altri” ha detto Mathew Staver, presidente di Liberty Counsel.
Credo che i CL a Rimini hanno mostrato il grosso cancro che è entrato in questo movimento. E’ vergognoso che non partecipino al Famili Day, questo sarà certamente un gran dispiacere per don Giussani che hanno tutti amato e ora meno che loro.