“Siamo nelle sapienti mani di Dio, le sole che non tremano e non ingannano”. Lo dice in questa intervista monsignor Renato Boccardo, vescovo di Spoleto- Norcia dopo l’ ennesima gravissima scossa di terremoto che ha flagellato il Centro Italia e ha distrutto gran parte del patrimonio religioso diocesano.
Eccellenza Boccardo, qual è la sua sensazione dopo questo tragico evento?
“ Sono vicino alle popolazioni che come sempre hanno manifestato e manifestano grande compostezza e dignità. Certamente, è una terra colpita e ferita, ma pronta a rialzarsi e riprendere il cammino. Ci auguriamo che la politica ci venga incontro al fine di una pronta e rapida ricostruzione, libera dalla burocrazia asfissiante e con onestà nella esecuzione dei lavori”.
Che cosa vuol dire la quasi totale distruzione del patrimonio religioso?
“ Lei dice bene quando mette l’ accento sul religioso. Indubbiamente gli edifici crollati hanno anche un enorme valore storico ed artistico. Però, al centro ci sta il significato religioso e penso al crollo della Cattedrale che è punto di sintesi e di unione col Vescovo. Lo ribadisco: siamo stati colpiti molto duramente, ma ci rialzeremo”.
Come reagire davanti al mistero del male come questo terremoto?
“ Prevedere il sisma è impossibile. Siamo nelle sapienti mani di Dio, le sole che non tremano e non ingannano. Questa sciagura ci deve insegnare una cosa,..”.
Quale…
“ Ci fa capire la nostra umana fragilità e la nostra piccolezza ed è un invito a tornare al nostro posto. Talvolta l’ uomo ha l’assurda pretesa di voler o poter controllare tutto. E viene smentito. La scienza è bella e saggia, ma non onnipotente e questa ne è l’ ennesima dimostrazione”.
Qualcuno ha detto che il terremoto è un castigo contro una presa di posizione del Governo…
“ Senza polemizzare, dico che certe affermazioni incaute sono solo frutto di ignoranza e di superficialità. Dio non gode della disgrazia altrui e dell’uomo. Lui ha sofferto sulla Croce per noi, ma non vuole che i suoi figli patiscano, anzi se ne augura la salvezza. Davanti alla sciatteria o alla cattiveria umana la natura diventa matrigna, ma questo non è colpa di Dio. Semmai è corresponsabilità dell’uomo che agisce male”.
Bruno Volpe