“Informazione Chiesa Perseguitata”, foglio della fondazione di diritto pontificio Aiuto alla Chiesa che Soffre, ha intervistato Eisham, la figlia di Asia Bibi, condannata a morte in Pakistan con la falsa accusa di blasfemia solo perchè cristiana. Asia Bibi oggi vive in una cella del carcere di Multan e la sua condanna a morte potrebbe essere eseguita in qualsiasi momento nonostante gli appelli per la sua liberazione da parte della comunità internazionale. “Mamma piange sempre perchè le manca l’amore della sua famiglia. Noi possiamo andare a trovarla soltanto una volta al mese. Tuttavia la sua fede resta incrollabile e anche se non è permesso avere alcun tipo di oggetto religioso, ogni giorno trova conforto nella preghiera, tra le strette e anguste mura della sua cella” racconta la figlia di Asia Bibi.
Eisham e la sua famiglia hanno ricevuto numerose minacce di morte per la loro fede, ma questo non ha indebolito il suo spirito. “La nostra speranza è riposta in Dio nella preghiera. Tutti noi cristiani del Pakistan siamo perseguitati, ma non perdiamo la nostra fede” ha continuato la ragazza.
Asia Bibi è incarcerata dal giugno del 2009, dunque sono ormai sei anni, per aver dato da bere ad alcune donne musulmane utilizzando un bicchiere in cui aveva già bevuto lei. Le donne prima l’hanno accusata di volerle rendere “impure” e poi di aver bestemmiato Allah, accuse che Asia Bibi ha sempre respinto.
Da Lei dovremmo attingere forza, fede e coraggio