Intervistato da Fabio Marchese Ragona per “Stanze Vaticane” (approfondimento settimanale di Tgcom24), il Cardinale Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione della Dottrina della fede, ha dichiarato che “i cardinali della Chiesa Romana hanno il diritto di scrivere una lettera al Papa” ma si è stupito “perché questa è diventata pubblica, costringendo quasi il Papa a dire sì o no”. “Questo non mi piace”, ha commentato il porporato tedesco. “Anche una possibile correzione fraterna del Papa mi sembra molto lontana, non è possibile in questo momento perché non si tratta di un pericolo per la fede come San Tommaso ha detto”.
“Siamo molto lontani da una correzione e dico che è un danno per la Chiesa discutere di queste cose pubblicamente”. Relativamente ad Amoris Laetitia (in merito alla quale i cardinali Burke, Meisner, Brandmüller e Caffarra hanno sollevato dei “dubia” al papa ) il card. Müller dice che “è molto chiara nella sua dottrina e possiamo interpretare tutta la dottrina di Gesù sul matrimonio, tutta la dottrina della Chiesa in 2000 anni di storia”.
Concludendo il cardinale tedesco ha detto che “Francesco chiede di discernere la situazione di queste persone che vivono un’unione non regolare, cioè non secondo la dottrina della Chiesa sul matrimonio, e chiede di aiutare queste persone a trovare un cammino per una nuova integrazione nella Chiesa secondo le condizioni dei sacramenti, del messaggio cristiano sul matrimonio. Ma io non vedo alcuna contrapposizione: da un lato abbiamo la dottrina chiara sul matrimonio, dall’altro l’obbligo della Chiesa di preoccuparsi di queste persone in difficoltà”.
Matteo Orlando
Ma il cardinale Muller approva anche il metodo “caso per caso”?. La stessa azione può considerarsi peccato a Roma, mentre a Berlino no. Allora il peccato diventa soggettivo (cioè a discrezione) e non più oggettivo (perché legge di Dio).