Secondo Emiliano Fittipaldi, il Vaticano non sta facendo “quasi nulla” per fermare gli abusi sessuali del clero e si rifiuta di fornire ai giudici italiani informazioni sui sacerdoti che hanno commesso abusivi a causa di segreti pontifici.
Lo scrive in “Lussuria”, il suo nuovo libro uscito il 19 gennaio scorso per le edizioni Feltrinelli, una nuova inchiesta (dopo quella sviluppata in “Avarizia”, libro pubblicato nel 2015) questa volta relativa agli scandali sessuali che coinvolgono alcuni preti, vescovi e cardinali. Il libro racconta storie inedite di insabbiamenti di altissimi prelati in tutto il mondo, di scandali sessuali coperti dal Vaticano per timore di ripercussioni mediatiche, del sistema di protezione messo in piedi in Italia e di lobby ecclesiastiche unite dagli interessi economici e dalle medesime inclinazioni sessuali.
Il 16 gennaio scorso, lo stesso Fittipaldi ha scritto sull’Espresso che tre cardinali, Pell, Errazuriz e Maradiaga, “che hanno protetto sacerdoti pedofili sono stati promossi nel C9, il gruppo di nove alti prelati che assistono papa Francesco nel governo della Chiesa Universale”. Sempre Fittipaldi denuncia che “altre quattro porpore italiane e straniere che non hanno denunciato i predatori seriali e che hanno cercato di proteggere le casse della Chiesa dalle richieste di risarcimenti alle vittime, sono ascesi sulla cima della scala gerarchica della Santa Sede”.
Infine, sempre Fittipaldi spiega che in “Italia, Spagna, Francia, Belgio e Sud America altri vescovi insabbiatori sono stati premiati con incarichi importanti, o graziati di recente con sentenze canoniche discutibili” e dice i loro nomi: “Dolan, Barbarin, Calcagno, Danneels”. A quasi 4 anni dall’elezione al soglio petrino di Papa Francesco, scrive Fittipaldi, la lotta contro la pedofilia “mostra più di una crepa. Non solo per alcune nomine che appaiono sorprendenti, ma anche perché il fenomeno degli orchi in tonaca continua ad avere numeri impressionanti: tra il 2013 e il 2015 fonti interne alla Congregazione per la dottrina per la fede spiegano che sono arrivate dalle diocesi sparse per il mondo ben 1200 denunce di casi ‘verosimili’ di predatori e molestatori di minorenni. Un numero praticamente raddoppiato rispetto a quelli rilevati nel periodo che va dal 2005 al 2009”, durante il pontificato di Benedetto XVI. La commissione antipedofilia voluta da Francesco, informa Fittipaldi, “si è riunita in sede plenaria solo tre volte dalla sua nascita nel 2014 senza essere riuscita nemmeno a inserire nelle norme vaticane l’obbligo di denuncia alla magistratura ordinaria”.
Adesso si attendono nuovo indiscrezioni da “Nel nome di Pietro”, che uscirà il 7 febbraio da Sperling & Kupfer. L’autrice, protagonista dello scandalo Vatileaks, è l’ex membro della Commissione pontificia sulle Finanze Vaticane (Cosea) Francesca Immacolata Chaouqui.
Adam Loon Otter