“Dall’Ospedale Oncologico Giovanni Paolo II di Bari, posto di dolore e di speranza, è stato recentemente lanciato un nobilissimo messaggio a favore della famiglia e di questi tempi non è poco.” Lo afferma in questa intervista padre Leonardo Nunzio Di Taranto, responsabile della Pastorale della salute nella diocesi Bari- Bitonto e cappellano in ospedale. Il sacerdote, con voce commossa, commenta le nozze natalizie che hanno commosso tutta la comunità pugliese. Ricapitoliamo. Un giovane originario di Rutigliano, 38 anni, è ricoverato malato terminale all’ Oncologico di Bari. Soffre di linfoma di Hodgkin e gli mancano pochi giorni. Ha convissuto con una ragazza rumena dalla quale ha avuto due figli. E allora decide praticamente in punto di morte che è il momento di formalizzare la loro unione sia in sede civile, che davanti a Dio, in sacramento. E’ nata una gara di solidarietà tra il personale ospedaliero, i funzionari dello stato civile e il cappelano dell’Oncologico di Bari per fare in modo che il desiderio si avverasse e infatti le nozze sono state celebrate da don Mario Persano nella cappella dell’ Oncologico alla Vigilia del Natale. Ma la gioia è durata cinque giorni. Lo sposo infatti è deceduto 5 giorni dopo il sì, stroncato dal male. Abbiamo interpellato padre Leonardo Nunzio Di Taranto.
Padre Di Taranto, che messaggio è possibile ricavare dal matrimonio fortemente voluto da un giovane malato terminale?
” Lo reputo una cosa commovente e nobilissima. Penso che dall’ Oncologico di Bari, luogo di sofferenza e di speranza, è stato lanciato un messaggio bellissimo a favore del matrimonio, istituto spesso banalizzato e persino ridicolizzato. Quel giovane alla fine della sua esperienza terrena ha voluto sigillare la sua unione davanti allo stato civile, ma anche e soprattutto davanti a Dio”.
Che valore attribuire al gesto?
“Molto, ma molto positivo. Certamente ha inteso regolarizzare gli aspetti legali della sua vita a favore dei discendenti e del coniuge, ma ritengo che qui le intenzioni siano rette e nobili. Tutti i punti di vista sono importanti, ma conta prima di tutto il sacramento del matrimonio e la risposta alle tre domande che vengono rivolte agli sposi nella celebrazione”.
Siamo in tempi nei quali il matrimonio e la famiglia fondata su uomo e donna sono visti persino con .. sospetto, che dire?
“Proprio per questo quando un giovane che è ormai alla fine e lo sa, vuole fortemente celebrare il sacramento, possiamo parlare di uno spot a favore della famiglia e del matrimonio. E’ la dimostrazione che leggi a parte, la maggioranza degli italiani hanno la famiglia naturale composta da uomo e donna nel loro cuore e che tutto il resto lascia il tempo che trova”.
Bruno Volpe