Diversi vescovi italiani hanno firmato un documento della Comunità Papa Giovanni XXIII con il quale si chiede al parlamento e al governo una legge che contrasti il fenomeno della prostituzione sanzionando il cliente, come accade in alcuni Paesi nord-europei.
Il Patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia, spiega che è importante «responsabilizzare chi è all’origine della domanda, perché se venisse meno la domanda, si interromperebbe questo flusso». La Chiesa di Venezia, spiega monsignor Moraglia, «si sta anche attrezzando nel cercare un minimo di strutture per poter gestire quel momento difficile in cui la ragazza, la donna accetta – dopo aver vinto mille difficoltà interiori – di uscire da quel mondo, e allora si tratta di garantire l’inizio di un futuro diverso e poter trovare anche soluzioni, case-famiglia, case d’accoglienza».
Citando Papa Francesco il Patriarca di Venezia spiega che «il fenomeno della tratta fa parte di una cultura che non ha messo la persona al centro». Si tratta di «un discorso culturale-politico che uno Stato da solo non riesce a fare». «Su certe politiche sociali, e direi anche nei confronti delle persone più fragili, non c’è quella rete che solamente se tessuta a livello continentale e anche planetario, potrebbe essere veramente la via d’uscita, insieme a tanto volontariato, insieme a tanta animazione della società civile».
«Anche il volontariato migliore – conclude Moraglia – la società civile più disponibile se non ha un aiuto dalla grande politica, difficilmente può far fronte a fenomeni che sono veramente epocali e intercontinentali».
Matteo Orlando