Ti è piaciuto? Condividi!

Oltre a confessare i fedeli, d’ora in poi i membri della Fraternità Sacerdotale San Pio X potranno anche celebrare i matrimoni dei loro seguaci. È la novità della lettera inviata dalla Commissione Ecclesia Dei ai vescovi, in modo da “rimuovere disagi di coscienza” in tali fedeli e “incertezza circa la validità del sacramento del matrimonio”, e con l’auspicio che “si possa affrettare il cammino verso la piena regolarizzazione istituzionale”. “Sono in corso da tempo diversi generi di incontri e iniziative intenti a riportare nella piena comunione la Fraternità Sacerdotale San Pio X”, si legge nella lettera firmata dal cardinale Gerhard Müller, presidente della citata Commissione, in cui si ricorda che di recente il Papa “ha deciso di concedere a tutti i sacerdoti del suddetto istituto le facoltà per confessare validamente i fedeli, in modo da assicurare la validità e la liceità del sacramento da loro amministrato e non lasciare nell’inquietudine le persone”.

“Nella stessa linea pastorale mirata a contribuire a rasserenare la coscienza dei fedeli, malgrado l’oggettiva persistenza per ora della situazione canonica di illegittimità in cui versa la Fraternità di San Pio X” – si legge nella lettera – il Papa, su proposta della Congregazione per la Dottrina della Fede e della Commissione Ecclesia Dei, ha deciso di autorizzare i vescovi locali “perché possano concedere anche licenze per la celebrazione di matrimoni dei fedeli che seguono l’attività pastorale della Fraternità”.

Nella missiva, si indicano in dettaglio anche le modalità di tale concessione. “Sempre che sia possibile – la prima ipotesi – la delega dell’Ordinario per assistere al matrimonio verrà concessa ad un sacerdote della diocesi (o comunque ad un sacerdote pienamente regolare) perché accolga il consenso delle parti nel rito del Sacramento che, nella liturgia del Vetus ordo, avviene all’inizio della Santa Messa, seguendo poi la celebrazione della Santa Messa votiva da parte di un sacerdote della Fraternità”.

“Laddove ciò non sia possibile, o non vi siano sacerdoti della diocesi che possano ricevere il consenso delle parti – la seconda possibilità – l’Ordinario può concedere di attribuire direttamente le facoltà necessarie al sacerdote della Fraternità che celebrerà anche la Santa Messa, ammonendolo del dovere di far pervenire alla Curia diocesana quanto prima la documentazione della celebrazione del Sacramento”. (SIR)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.