“Senza generalizzare, ma alcune volte i migranti rendono meglio e più della droga per le associazioni criminali.” Lo dice in quest’intervista a La Fede Quotidiana don Pino De Masi il coraggioso parroco calabrese anti ‘ndrangheta e referente di Libera a proposito del caso del Cara di Crotone.
Don Pino, sorpreso da quello che è accaduto?
” No. Nell’ aria, da qualche tempo, si avvertiva che le cose non andavano bene. Ma nessuno poteva pensare che si arrivasse a tanto, sempre che i fatti siano poi accertati in tribunale”.
Una Misericordia e persino un parroco risultano coinvolti…
” Gravissimo, una reale vergogna. Però, lo ripeto nel rispetto del principio di innocenza, occorre aspettare l’esito del processo. Certamente chi ha responsabilità, a tutti i livelli, deve pagare se risulterà colpevole”.
Secondo lei è vero che i migranti rendono in termini di dividendi politici?
” Non lo so con esattezza. Tuttavia, credo che potrebbero diventare fonte di consenso e di potere per politici disonesti. In alcuni casi, criminalità organizzata, politica ed economia vanno di pari passo”.
In Mafia Capitale, secondo una intercettazione, si disse che i migranti rendevano più della droga..
” Senza generalizzare, è vero che in alcuni casi i migranti rendono più della droga. Ecco perché l’accoglienza, che è necessaria, deve essere sempre ispirata a criteri di assoluta legalità e trasparenza. Dove girano i soldi, e nell’ accoglienza sono tanti, la malavita è pronta a fiondarsi. Si determina una triangolazione perfetta, la scena ideale per la mafia. In situazioni simili si viene a creare un perverso intreccio che la mafia sfrutta, cioè ricchezza e potere da un lato, e dall’ altro posti di lavoro. L’ ndrangheta talvolta si sostituisce allo Stato con i soldi dello Stato. Dispiace dirlo: ma alcune volte i migranti diventano una fonte di guadagno per la malavita organizzata. L’ accoglienza sia impostata ed improntata alla legalità”.
In definitiva, cosa pensa del caso di Capo Rizzuto?
” Sicuramente, alla pari di altre strutture simili, non è un nodello da imitare e seguire. Però, e torno sulla misericordia e sul parroco coinvolti, presunte mele marce, sempre che tali siano, non possono cancellare tutto il bello della solidarietà. Il bene non fa notizia, ma vi assicuro che è di gran lunga prevalente. Però,inevitabilmente, trova spazio nei media il male”.
Bruno Volpe