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Papa“Passare senza ascoltare il dolore della nostra gente, senza radicarci nella loro vita, nella loro terra, è come ascoltare la Parola di Dio senza lasciare che metta radici dentro di noi e sia feconda. Una pianta, una storia senza radici, è una vita arida”. Lo ha detto il Papa, che incontrando i sacerdoti, i religiosi, i religiose e i seminaristi nella scuola di don Bosco a Santa Cruz in Bolivia ha messo in guardia dalla “spiritualità dello zapping”, che “passa e ripassa, ma mai si ferma. Sono quelli che vanno dietro all’ultima novità, all’ultimo best seller, ma non riescono ad avere un contatto, a relazionarsi, a farsi coinvolgere”.

“Passare”, per Francesco, “è l’eco dell’indifferenza, passare accanto ai problemi e che questi non ci tocchino. Non li ascoltiamo, non li riconosciamo. È la tentazione di considerare naturale il dolore, di abituarsi all’ingiustizia. Diciamo a noi stessi: è normale, è sempre stato così. È l’eco che nasce in un cuore blindato, chiuso, che ha perso la capacità di stupirsi e quindi la possibilità di cambiare. Un cuore che si è abituato a passare senza lasciarsi toccare; un’esistenza che, passando da una parte all’altra, non riesce a radicarsi nella vita del suo popolo”. “Nello stesso modo in cui ascoltiamo il nostro Padre dobbiamo ascoltare il popolo fedele di Dio”, ha detto il Papa. (SIR)

4 pensiero su “Papa Francesco: “No alla spiritualità dello zapping””
  1. A parte il fatto che forse è chiedere troppo,ormai,che il Pontefice si esprima come conviene al suo ruolo (specie quando parla nella sua lingua madre) e non come un bimbo,ma poi sarà contento del fatto che ieri i cattolici,inclusi diversi santi (quali san Giovanni Paolo II) sono stati ieri perculati dal regalo sacrilego del comunista boliviano.Complimenti vivissimi.

    1. Non solo. Se si fermasse un attimo a riflettere con prudenza, Francesco capirebbe che questo episodio, che rimarrà anche documentato dalle foto, è l’emblema del suo pontificato: lui crede di portare gli altri sulla via di Cristo, mentre gli altri lo interpretano portando strumentalmente una blasfema imitazione di Cristo sulle proprie posizioni. Vale per i discorsi su lavoro, economia e comunismo, vale anche per la “misericordia” di cui si parla al Sinodo.

      1. Esattamente.Tra l’altro, il problema è che non solo non si riesce a far ragionare il Papa, ma che questi non vuole farlo, forse per la, conscia oppure no, che in fondo il mondo sia una sorta di grande parco giochi e non il dominio di Satana, il quale non ricusa di sfruttare (come in questo caso) dei veri e propri corruttori e profanatori della fede cristiana per raggiungere il suo scopo: la distruzione, totale e definitiva, della Chiesa.

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