Si dichiara innocente, respinge ogni accusa e annuncia che si difenderà per tornare al suo lavoro a Roma. Con questa ferma convinzione il cardinale George Pell, prefetto della Segreteria per l’Economia, si è presentato questa mattina in Sala Stampa vaticana per rispondere con una Dichiarazione alle accuse di abusi sessuali per cui è stato incriminato in Australia. I fatti contestati risalgono agli anni ’70, quando era sacerdote. Il porporato è stato chiamato a comparire in tribunale il prossimo 18 luglio.
“Queste questioni – ha detto il cardinale – sono state oggetto di indagini oramai da quasi due anni. Notizie sono filtrate ai media. Si tratta di un accanimento senza tregua, con, per più di un mese, dichiarazioni relative al fatto che la decisione sulle accuse sarebbe stata ‘imminente’. Adesso sono contento che finalmente potrò difendermi nei tribunali. Ribadisco la mia innocenza in merito a queste accuse. Sono false. La stessa idea di abusi sessuali è per me ripugnante”.
Nella dichiarazione il card. Pell informa anche che il Santo Padre è stato da lui costantemente informato durante questo lungo periodo e di aver avuto “l’occasione di poter parlare con Lui recentemente circa la necessità di prendermi un congedo temporaneo per poter salvaguardare la mia reputazione”. Ed aggiunge: “Sono grato a Sua Santità per avermelo concesso di modo che io possa tornare in Australia. Ho parlato con i miei avvocati per comprendere le tempistiche del mio rientro e ho consultato i miei avvocati per vedere quale sia il miglior modo per farlo. Sono sempre stato molto coerente e chiaro circa il mio totale rigetto di queste accuse. La notizia riguardo a queste accuse rafforza la mia determinazione e il processo giudiziario mi darà l’opportunità di respingere ogni accusa e tornare al mio lavoro a Roma”. (SIR)
Se il Papà era stato informato da Pell della sua situazione , non è stato certamente “prudente” come carità cristiana richiede , nel confermare questo cardinale in una posizione di tale importanza e visibilità.
Gianbattista, lo hai già condannato prima ancora del tribunale!