“Reciteremo insieme il santo Rosario, in riparazione dei peccati contro la natura e la Vita dell’uomo.” Si legge così nella pagina Facebook “Virgo Fidelis” in riferimento al Rosario riparatore tenutosi il 14 luglio scorso a Bari, qualche settimana dopo il Puglia Pride che ha attraversato rumorosamente la città e scandalizzato molti.
L’iniziativa di preghiera ha coinvolto quei cattolici baresi che desiderano in qualche modo resistere a quella che viene chiamata “dittatura del pensiero unico”. Una resistenza fuori dal comune perché vede come soldati gente comune, famiglie con bambini, anziani armati non di spade o archi ma di rosari e libricini di preghiere riparatorie. Il campo di battaglia non è una parrocchia o qualche sala adiacente alla stessa bensì la piazza, la strada, la città. E i nemici contro cui combattere non sono altri uomini, altre persone come qualcuno, anche dall’interno della Chiesa locale stessa, ha accusato gli organizzatori di fare, ma si lotta contro qualcosa di più profondo: contro il tentativo in atto, di elevare il peccato a “diritto” e l’ostentazione pubblica di atti e comportamenti che degradano l’uomo e annullano la bellezza della differenza e complementarietà dei due sessi, minando alla base il concetto stesso di “famiglia” e di “natura”.
Un’iniziativa fortemente voluta dalla gente che, stanca dell’atteggiamento pilatesco della chiesa locale, si è riunita spontaneamente, senza pastori, per un’ora di intensa preghiera e unità. Tanto che, dopo il successo dell’iniziativa e le numerose richieste di ripeterne l’esperienza, la community “Virgo fidelis”, porterà’ avanti nuove iniziative di preghiera per la difesa dei valori non negoziabili, perché come ripeteva santa Caterina: ” A forza di tacere il mondo è marcito”.
Daniele Cassano
Manuela Antonacci
Un elogio e un incoraggiamento a proseguire sulla stessa strada a tutti coloro che hanno partecipato a Bari alla processione di pubblica riparazione. Continuate così senza paura! Un biasimo, invece, per gli uomini di Chiesa che si sono defilati o, addirittura, posti contro la manifestazione.