Il cardinale Daniel Sturla, Arcivescovo di Montevideo, ha denunciato che “la laicità in Uruguay sembra essere intesa a senso unico, nel senso che propone l’egemonia culturale in cui viviamo”. Il cardinale sottolinea che dire che “nominare Dio o vedere un’immagine della Vergine Maria in un liceo è una situazione che frantuma l’edificio della laicità uruguayana” è “ridicolo”. Inoltre ha considerato “assolutamente deplorevole” lo “scandalo” dei media circa la presunta violazione della laicità in un reparto del liceo n. 1 di Salto relativamente ad un discorso agli studenti circa l’aborto.
Il cardinale Sturla ha replicato alla denuncia presentata dal deputato Manuela Mutti (Movimento di Partecipazione Popolare), che è impegnata per l’aborto, ricordando che si “vuole imporre l’egemonia culturale che mira a trasformare l’aborto in un diritto, tanto che si parla addirittura di agenda dei diritti, cambiando completamente il senso della legge”. L’Arcivescovo di Montevideo ha ricordato anche le parole del Vescovo di Canelones, Mons. Alberto Sanguinetti, dicendo che “secondo la legge, la pubblica istruzione è aperta a tutte le idee e a tutte le credenze”.
Il cardinale Sturla ha consigliato di “mettere le cose sul tavolo, spassionatamente, ma senza distorcere la verità dei fatti” mentre “in questa ‘laica’ e ‘plurale’ Uruguay sembra che tutto ciò che è ostracizzato, tutto quello che non è possibile ottenere al suo interno, è considerato ‘umanista’ e figlio di una ‘visione aperta’”.
Matteo Orlando