“La liturgia ha bisogno di sano equilibrio, evitare le sciatterie”. Lo dichiara a La Fede Quotidiana in questa intervista, Monsignor Claudio Maniago, vescovo di Castellaneta (Taranto), presidente del Cal ( Centro Azione Liturgica), che a Roma ha appena svolto la 68esima edizione della Settimana Liturgica, dal titolo: “Liturgia viva per una Chiesa viva”.
Eccellenza Maniago, il Cal, del quale lei è Presidente, compie 70 anni, ma non li dimostra…
” Meglio così, a 70 anni dalla sua fondazione il Cal ancora una volta vuole ribadire e confermare la sua vocazione e la sua identità con il medesimo entusiasmo dell’ inizio”.
lI tema della 68 edizione della Settimana Liturgica è stato ” Una liturgia viva per una Chiesa viva”, che cosa vuole dire?
“Che la liturgia non è un orpello, ma è e rimane il cuore pulsante e giovane della vita eccelsiale. E’ il modo adeguato e corretto di dialogare col Signore e pertanto ha bisogno di cura, attenzione e dignità”.
Benedetto XVI ha parlato di abusi liturgici al limite del tollerabile, esistono?
“Certo e bisogna lavorare per evitarli e correggerli. La liturgia, come tutte le cose, ha bisogno di sano equilibrio. Esistono purtroppo dei casi in cui nelle messe si cerca la spettacolarizzazione forzata, un grave errore, perchè la messa non è uno spettacolo o un intrattenimento. E allora il punto di equilibrio è quello di evitare da un lato forme troppo esuberanti di creatività, dall’altro il rigorismo formale ed incomprensibile”.
Che cosa significa?
” Che il celebrante non deve farsi prendere da un frenetico attivismo, ma anche non annoi la gente”.
Esiste oggi ignoranza liturgica?
” Sì, ed è causata dalla formazione non sempre adeguata di chi a sua volta, dovrebbe istruire ed anche dalla mancanza di partecipazione assidua alla messa domenicale”.
Il cardinal Sarah nel suo recente libro, ha elogiato l’ importanza del silenzio anche durante la messa, condivide?
” Il richiamo del cardinale è quanto mai saggio specie in un mondo nel quale il rumore sterile prevale e si parla troppo. Il silenzio non è un vuoto da riempire, anzi. Nella liturgia è addirittura prescritto e va rispettato, in alcune parti della messa”.
Liturgia che fare?
” Cercare, come dicevo, equilibrio. Bisogna curarla, evitare la sciatteria, dare dignità a musiche e canti. Alcune volte sentiamo cose improponibili”.
Bruno Volpe