Papa Francesco sarà, a distanza di poco più di un mese, in Puglia per la seconda volta, dopo la visita del 17 marzo a San Giovanni Rotondo sulla tomba di Padre Pio. Il Pontefice, infatti, sarà il prossimo 20 aprile ad Alessano (Lecce) e Molfetta per ricordare i venticinque anni dalla morte di Don Tonino Bello.
Ecco il programma della visita pastorale. Il Pontefice atterrerà in elicottero a Galatina (aeroporto militare) alle 8,20 del mattino, e qui sarà accolto dal vescovo di Santa Maria di Leuca – Ugento Monsignor Vito Angiuli e dal sindaco di Alessano, dopo incontrerà i fedeli, terrà un discorso e pregherà privatamente sulla tomba di don Tonino Bello, Presidente di Pax Christi.
Sempre in elicottero, Papa Francesco subito dopo si trasferirà a Molfetta, ove arriverà alle 10.15, accolto dal vescovo Monsignor Domenico Cornacchia. Alle 10, 30, celebrerà messa solenne al porto, proprio dove vennero celebrati i funerali di don Tonino Bello. Dopo un breve incontro con una delegazione del clero locale, il Papa farà ritorno alle 13,00 in Vaticano.
Sul significato della visita e su Don Tonino Bello abbiamo intervistato Monsignor Agostino Superbo, arcivescovo emerito di Potenza, postulatore diocesano della causa di beatificazione di don Tonino Bello che ha conosciuto di persona.
“Credo- ci dice monsignor Superbo- che il Papa abbia voluto sottolineare con questo gesto della visita in Salento e Molfetta, la sua affinità con Don Tonino”. Precisa: “Penso che tra l’ attuale successore di Pietro e il vescovo salentino ci siano davvero molte affinità e simmetrie, specie nel mondo di interpretare e concepire il ministero episcopale. Mi riferisco, in particolare, ai rapporti intensi col Signore, con la fede, la stessa Chiesa, e ovviamente i fratelli. Don Tonino ha messo sempre al centro della sua visione Dio, ma anche il servizio costante ai poveri e agli ultimi. Aveva uno stile tutto suo, ma molto efficace”.
Parla di qualche particolare emerso dalle carte della procedura di beatificazione in corso ora nella fase romana: “Don Tonino poneva la eucarestia come bussola viva della vita quotidiana. Fece collocare una piccola scrivania in legno nella cappella dell’ episcopio davanti al Santissimo e in quel modo pregava e scriveva. Si alzava molto presto al mattino, alle quattro. Ha prodotto ben sei volumi di scritti. Fu inoltre bravissimo e profondo nel rapporto personale con i seminaristi e di tanto posso testimoniare personalmente da ex docente. Privilegiava il rapporto con la Madonna alla quale era filialmente devoto. In particolare, penso alla Madonna dei Martiti di Molfetta”. Insomma, per Papa Francesco si annuncia un secondo bagno di folla tra Salento e Molfetta, dopo quello altrettanto atteso, di San Giovanni Rotondo di Marzo.