Manca poco più di un mese all’evento che si terrà il 30 giugno a Pompei organizzato dalle associazioni LGBT. L’onda Pride, che ha già diviso numerose città italiane, non ha risparmiato uno dei luoghi simbolo della cristianità mondiale.
Il timore dei fedeli, è che l’evento organizzato a Pompei provocatoriamente, proposto per ribadire i diritti oramai già acquisiti, sfoci come di consuetudine in atteggiamenti volgari e blasfemi disturbando la quiete spirituale del luogo tappa di migliaia di pellegrini, fedeli e turisti che giungono dal globo.
Questo il motivo che ha spinto numerose associazioni, comunità religiose e movimenti politici a consegnare una lettera indirizzata al Mons. Tommaso Caputo Arcivescovo Prelato e Delegato Pontificio di Pompei.
I sottoscrittori, (Comitato San Filippo Neri – Roma, Riscossa Cattolica, Destra Nazionale Cattolica, Insorgenza Cattolica, Devoti di Padre Pio, Sentinelle Vesuviane, Devoti Madonna del Rosario di Pompei, Devoti Madonna Dell’Arco, Forza Nuova, Fiamma Tricolore, Italia agli Italiani, Associazione Evita Peron e Associazione Noi per la Famiglia) non hanno diffuso il contenuto della lettera anche se si sono date appuntamento il 30 giugno sul sacrario del Santuario per recitare un Rosario riparatore che avverrà senza simboli e senza bandiere.
[…] Gay pride a Pompei, associazioni organizzano un rosario di riparazione […]