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“Joaquin Navarro  Valls, ricordi, scritti,testimonianze” (edizioni Ares) è l’ affascinante opera scritta dal professor Paolo Arullani, Presidente Emerito della Università Campus Biomedico di Roma, opera apostolica dell’ Opus Dei e noto gastroenterologo. Il testo, come dice in modo chiaro il titolo, è un nitido ed accorato ricordo dell’ indimenticabile portavoce vaticano dal 1984 al 2006,  nato nel 1936  e morto nel 2017.

Professor Arullani, perché questo libro?

“Il titolo lo dice con chiarezza. In verità, nasce da ricordi che avevo scritto per me, successivamente ho scelto di condividerli”.

Lei oltre che collega di Navarro Valls, gli è stato amico personale. Chi era?

“ Una persona onesta e leale. Non sono in grado di dare un giudizio tecnico sul giornalista, tuttavia ho ammirato sempre  in lui la capacità di relazione e la ricerca della verità nel modo migliore. Sapeva stare al suo posto con discrezione e non interferiva nelle vicende altrui. Inoltre, non gli ho mai sentito dare consigli se non espressamente richiesto e  comunque con garbo e delicatezza”.

Che altro?

“ Ne ho sempre apprezzato la viva e lucida intelligenza,la rettitudine,oltre che la decisione, anche nel sapersi correggere in corsa quando capiva che era la soluzione migliore. In poche parole, era in grado di comprendere quando e come cambiare rotta”.

Grande il rapporto con San Giovanni Paolo II…

“ Il Santo Papa polacco ha avuto su di lui un grande  influsso, ma è stata una cosa reciproca. Se fosse rimasto alla stampa estera, certamente avrebbe avuto meno notorietà e le dico che fu spaventato quando il Papa lo scelse come portavoce, stentò  ad accettare. Le rivelo un aneddoto..”.

Prego…

“ In tema della  sua riservatezza. Gli piaceva passeggiare liberamente di tanto in tanto in un parco a Roma senza essere riconosciuto, ma era impossibile. Decise allora di farsi crescere la barba e di porsi occhiali scuri. Ma dovette rinunciare, perché la gente nel dubbio che fosse o non fosse lui, gli si avvicinava di più”.

Giornalista, ma anche medico…

“ Abbiamo assieme fondato la Biomedical University Foundation per aiutare concretamente chi ha bisogno di cure, per venire incontro alla persona. Una bella opera della quale oggi sorriderebbe”.

Come ha vissuto l’ arrivo di Benedetto XVI?

“ Intanto ebbe un grandissimo dolore alla morte di Giovanni Paolo II.  Ma ha sempre stimato ed apprezzato Benedetto XVI col quale  aveva collaborato quando il Papa emerito era cardinale. Ha chiesto lui di andare a riposo, da quanto so”.

Bruno Volpe

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