È diventata virale in rete la notizia del parroco di Staggia, piccolo borgo in provincia di Siena, che dona duemila euro a famiglie italiane di fede cattolica per ogni figlio nato a partire dal terzo. Il giovane sacerdote che ha promosso l’idea, don Stefano Bimbi (nomen omen), spiega questo bonus bebè fatto in parrocchia. «Siccome nelle famiglie le casse sono a secco da un bel po’ e con i bilanci crollano anche le nascite, per incoraggiare babbi e mamme a mettere al mondo altri bambini, la parrocchia ha deciso di frugarsi in tasca e regalare un assegno da duemila euro a ogni famiglia con almeno tre bambini. Mica poco visti i tempi. Il bilancio non è rose e fiori: ciò nonostante il Consiglio per gli Affari Economici della parrocchia ha deciso all’unanimità il contributo fino ad esaurimento dei fondi».
Tra i requisiti per ricevere i soldi figurano l’avere la cittadinanza italiana, l’essere sposati in chiesa e la residenza in questo piccolo borgo della campagna senese. L’assegno viene consegnato ai genitori il giorno del battesimo e quindi, oltre a quelle straniere, sono automaticamente escluse anche le famiglie di altre religioni. Dall’inizio dell’anno a oggi sono già quattro i bambini nati cui è andato il dote il tesoretto. «Se le possibilità economiche ce lo consentiranno, in futuro estenderemo il contributo anche alle famiglie straniere. Me lo auguro vivamente. Al momento siamo partiti dagli italiani, non possiamo fare di più».
E’ da ricordare un altro impegno di don Stefano, molto apprezzato dalla comunità: la scuola di Alleanza Parentale. Quelle dell’Alleanza Parentale, spiega don Bimbi, «sono scuole che nascono per iniziativa di un gruppo di genitori desiderosi di dare ai propri figli un’educazione in piena sintonia con i propri valori e che, come punto di riferimento, hanno i princìpi cristiani di unicità della persona, amore verso la realtà, libertà responsabile e positività rispetto alla vita. Il grosso del lavoro deve essere fatto a scuola, al mattino, quando l’insegnante può seguire i ragazzi anche nel loro approfondimento e negli esercizi, restituendo il pomeriggio ai ragazzi per stare in famiglia e per il tempo libero con gli amici. Per le elementari c’è la maestra unica e gli alunni sono molto seguiti. Per creare un ambiente a misura di bambino abbiamo posto il limite di dieci alunni per classe. Si è visto, infatti, che la personalizzazione dell’insegnamento e una attenzione assoluta per ciascun alunno è la condizione imprescindibile per un insegnamento di qualità. Così gli insegnanti possono seguire ogni singolo alunno per consentirgli di sviluppare tutte le sue qualità e per aiutarlo nelle difficoltà».
Don Bimbi chiarisce di essere stato spinto all’iniziativa dalla «forte consapevolezza che i genitori devono assumersi la responsabilità educativa dei propri figli e che la famiglia deve avere la possibilità di scegliere l’educazione che ritiene più adeguata, per sviluppare al meglio le loro qualità in rapporto alla realtà in cui vivono e per affrontare serenamente qualsiasi difficoltà. Abbiamo quindi deciso di avvalerci di tutte le possibilità offerte dalle leggi vigenti per dare ai nostri figli un’educazione e una forma di istruzione scolastica in linea con i nostri valori. In Italia, come in numerosi Paesi nel mondo, è legale educare i propri figli al di fuori dell’istituzione scolastica tradizionale. Lo riconosce l’art. 30 della Costituzione Italiana. Ogni anno gli alunni attraverso prove orali e scritte ottengono il titolo di studio con valore legale». L’alleanza parentale è un’esperienza che si sta diffondendo in tutta Italia: Vicenza, Padova, Bergamo, Brescia, Verona, Bari e presto in tutta Italia.
Matteo Orlando