Padre Pio sosteneva che il Santo Rosario è l’ arma più potente contro gli assalti del demonio. Quasi certamente, Andrea Maniglia, giovane e brillante scrittore cattolico, docente di religione a Milano, discepolo al Teresianum di Roma, ne ha tenuto conto quando ha scritto e da poco pubblicato (per Youcanprint) un agile ed interessante volume dal titolo: ” Riprendiamo in mano il Santo Rosario”. Lo abbiamo intervistato.
Maniglia, un libro sul Rosario: perchè e quale la ragione del titolo?
” Io mi sono sempre prevalentemente occupato di agiografia, della vita dei santi anche in cause di beatificazione. Otto anni fa, la editoriale Fede e Cultura già aveva mi indicato un lavoro simile sul Rosario. Ho scelto questo tema, perchè amo Maria e nei suoi riguardi ho un debito personale del quale preferisco non parlare”.
Il titolo?
” Perchè molto spesso abbiamo tutti noi dimenticato di recitare il Rosario, lo abbiamo lasciato da parte. Invece occorre tornare alla preghiera, specie in casa e in famiglia. Bisogna formare le nuove generazioni a questo tipo di orazione, il Rosario, che è fortemente cristologico. Molte persone sono cambiate e hanno mutato stile di vita col Rosario. In fin dei conti, penso che sia saggio ridare vita ad una mentalità cristiana in grado di contagiare positivamente la nostra vita. Non a caso, sto preparando un nuovo libro dal titolo:” Come mentos nella Coca Cola”.
Da chi deve venire l’esempio positivo?
” Soprattutto dai sacerdoti. In generale, attualmente non si prega molto e le vicende del mondo, lo confermano. Anzi, la gente, cristiani in testa, sembrano poco propensi a pregare e soprattutto a recitare il Rosario. La mia idea è che sia quanto mai urgente fare catechesi nelle parrocchie sia sul senso che sulla utilità della orazione”.
Padre Pio sosteneva che il Rosario è la più potente arma di difesa contro le insidie del demonio…
” Aveva perfettamente ragione. Questa preghiera, tanto semplice e cristologica, è un compendio del Vangelo. Ci aiuta a fortificarci nella fede. Chi crede è molto meno esposto agli attacchi del nemico. Quello che ho scritto è un piccolo vademecum da portare in borsa”.
Bruno Volpe