“Concordo con il cardinale Bassetti. Per come è fatto, il provvedimento sicurezza del Governo ha degli aspetti incostituzionali, penso alla retroattività. Salvini? Cavalca bene la paura”. Lo dice in questa intervista che ci ha rilasciato il coraggioso sacerdote barese Monsignor Alberto D’ Urso Presidente della Consulta Nazionale Antiusura.
Monsignor D’ Urso, lei ha espresso qualche perplessità sul decreto sicurezza del Governo…
” E concordo con le valutazioni fatte dal cardinale Bassetti. A mio avviso, in alcune parti, esso è incostituzionale, perchè retroattivo e il disagio, almeno in parte, del mondo cattolico, non possiamo ignorarlo”.
Cioè?
” Per essere molto chiari, vi sono punti in detto provvedimento ispirati da immotivata paura e forse da razzismo, molto lontani da una visione umana, cristiana e cattolica dell’ accoglienza. Certo, l’ accoglienza ha bisogno di buon senso e di notevole capacità organizzativa e non è pensabile accettare più gente di quella che si può davvero gestire. Proprio al fine di ottenere una buona integrazione. La parola chiave è questa: integrazione. Bisogna accompagnarli in modo decente e corretto”.
Che cosa fa la Chiesa cattolica?
” Direi tanto e sin troppo. Penso alla realtà di Bari dove i volontari svolgono un’ opera preziosa, ma sono sicuro che così è dappertutto”.
Eppure la gente ( basta leggere i sondaggi) si lamenta del disagio sociale e vede l’ immigrato come competitor o pericolo…
” Che esista disagio sociale ed economico è palese, nessuno è in grado di negarlo. E’ anche vero che taluni migranti potrebbero fare qualche sforzo in più per farsi accettare e penso a coloro che guidano la bicicletta sui marciapiedi contromano . Chi è ospite in atra nazione ricordi sempre di rispettare leggi, sensibilità e costumi di dove vive. E qui torna il discorso della integrazione. Bisogna appunto fare capire a questi amici le regole e le situazioni di una civilità che per loro è nuova. Del resto, anche gli italiani sono stati a loro volta immigrati nella loro storia”.
Salvini dice di mandarli a casa…
” Ci spieghi con cognizione di causa a chi li manda, il ricevente e chi se li piglia. A me sembra che egli sia in una perenne campagna elettorale e cavalca, con buoni risultati, la paura dell’ immigrato , della insicurezza e della crisi. Mi piace precisare che la Chiesa non fa politica in senso di partito, da deve solo mettere in pratica la dottrina sociale aiutando poveri e disgraziati che oggi sono tanti”.
E l’ accoglienza?
” Non è questa, ma ben altra roba. Significa fare vivere la gente in modo umano, coinvolgendola in tutti i sensi”.
Bruno Volpe
È ridocolo attribuire a chi afferma quanto detto da don Albrto D’Urso l’aggettivo “coraggioso”, dove in ambito ecclesiale, dal vertice all’ultimo dei diaconi passando per “famiglia cristiana” e avvenire, si suona la stessa musica. A meno non si voglia agitare lo spettro del fascismo, creando così divisione nella Chiesa: quindi da un lato quelli che la pensano come don Alberto ( i buoni i democratici, i rispettosi della dignità umana); dall’altra i cattivi, quelli che non leggono fino in fondo il messaggio evangelico, i razzisti fascisti. Anziché richiamare i bimillenari ‘temi’ unitivi (non era il refrain post-conciliare guardare a ciò che ci unisce più che a ciò che ci divide?) come dottrina, morale…, i sacerdoti ormai da anni stanno vestendo i panni dei politici, tra l’altro della peggiore risma.
Monsignore, mi permetta: si legga con più attenzione il Decreto che, noti bene, si chiama “di sicurezza”, teso cioè a garantire la legalità e la sicurezza di tutti, immigrati compresi. Quanto alla sua costituzionalità (si legga bene anche i paragrafi che cita), se non ne è competente lasci giudicare ai costituzionalisti. Eviti di sentenziare a spanne col “mi sembra”, “è anche vero”, “qualche sforzo”, “si potrebbe” ecc. Che poi “si sta cavalcando la paura dell’immigrato, dell’insicurezza e della crisi”, lo vada a dire agli italiani, risparmiando loro però l’accusa di un “razzismo” che è solo nella sua testa, perché le fa comodo nel sostenere le sue opinioni. Quello che pensa dell’integrazione, lo dica agli immigrati per primi (e ai pur bravi volontari): al mattino, dopo essersi alzati, provvedano all’igiene personale, a farsi il letto, a pulire la loro stanza, frequentare le lezioni di italiano, studiare la Costituzione della nazione che li ospita, pulire i piatti dopo il pasto gratuito, avvertire quando escono dicendo l’ora del rientro. E se hanno bisogno di soldi, si danno, ma se spesi bene e portando lo scontrino. Chiedo troppo Monsignore? Manco forse di carità? Sono razzista perché chiedo loro quanto chiediamo ai nostri figli? Mi permetta infine un suggerimento: con la mancanza di sacerdoti che c’è e le chiese in vendita, dedichi tempo ai sacramenti e alla liturgia sempre più spesso vergognosamente maltrattati o snaturati, invitando i Laici cattolici a tradurre la dottrina sociale della Chiesa in Leggi nel luogo appropriato: il Parlamento. Con amicizia.