In Italia aumentano le sette sataniche e soprattutto chi vi si accosta. L’ allarme è arrivato recentemente dalla Comunità Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi. In proposito abbiamo intervistato il noto esorcista don Antonio Mattarelli.
Don Antonio, per quale motivo cresce la quantità di gente che si avvicina alle sette sataniche?
” Le spiegazioni sono molteplici. Penso che la principale derivi dal fatto che l’ uomo, da sempre, cerca il sacro, il trascendente, il mistero ,certamente nel senso elevato e buono del vocabolo. Vuole, insomma, andare oltre l’ ambito meramente terreno”.
E allora?
” Succede che tante volte, anche nella della Chiesa cattolica, non si riesce ad assecondare questa richiesta. Diminuisce la pratica religiosa nelle parrocchie e si eleva la presenza di gente nei Santuari e questo è il riscontro. Poco alla volta l’ uomo si crea surrogati di fede, modelli falsi e pericolosi come lo spiritismo, il satanismo. Non è raro che si cada poi in atti criminali o violenti”.
Solo questo?
” Molto inoltre dipende dalla dilagante secolarizzazione del nostro tempo, nel quale si prega e si crede poco e sappiamo che la preghiera è un’ arma molto efficace contro le seduzioni del diavolo e le forze del male. Tuttavia mi piace tornare a quello che dicevo prima. La gente cerca la salvezza e chiede il senso del sacro. Ma purtroppo spesso succede che tanti uomini di Chiesa ripiegano eccessivamente sul sociale, attribuendo maggior importanza alla dimensione orizzontale della fede rispetto a quella verticale. Ci si dimentica che il primo e vero grande compito della Chiesa è la salvezza delle anime attraverso l’ annuncio della Parola e l’ amministrazione dei sacramenti, il resto viene dopo. Noi sacerdoti non possiamo e neppure dobbiamo diluire il messaggio cristiano ed inseguire il mondo sul suo terreno, alla ricerca del consenso e dell’ applauso facile. Occorre riscoprire la radicalità del Vangelo che non è gradita sempre”.
Da esorcista, pensa che computer e telefonini siano pericolosi?
” Non è pensabile demonizzare queste cose che vanno prese con buon senso. Però, se mal utilizzati, diventano strumento del demonio, spargono oscenità e pornografia e si rivelano un vespaio di tentazioni persino in grado di rovinare i figli e le famiglie”.
Ai preti che dice?
” Quello di esorcista è un ministero di carità , di accoglienza, di misericordia. Da me vengono tante persone che non sono tutte possedute, ma vogliono essere ascoltate ed io ho questo obbligo, sempre però in ottica di fede. Ricordo che noi sacerdoti abbiamo come obbligo la salvezza delle anime, ecco il nostro imperativo. Ogni altra cosa pur importante, è secondaria. Talvolta la Chiesa e le parrocchie non riescono ad intercettare questa scala di priorità. Noi sacerdoti siamo pastori di anime e non membri di una Ong”.
Bruno Volpe