A Piacenza è accaduto un ennesimo episodio che mostra come in molte diocesi il dialogo interreligioso stia scadendo in una resa verso le altre religioni piuttosto che nel dialogo radicato nelle proprie radici cattoliche.
L’oggetto del contendere, stavolta, è stato niente di meno che il crocifisso.
“Incidente diplomatico in curia”, lo ha chiamato in un articolo il quotidiano Libertà, che per primo ne ha dato notizia. “Bestemmia” lo hanno chiamato correttamente molti cattolici indignati sui social network.
Come si vede dalla foto un crocifisso è staccato dal muro di una Sala gremita, dove doveva svolgersi il confronto tra il biblista don Mascilongo e il rabbino Richettia, perchè uno degli ospiti ebrei invitati al convegno interreligioso ha protestato, chiedendo la rimozione del Crocifisso. Così l’immagine più sacra del Cristianesimo è stata nascosta miseramente dietro un televisore. Sono rimaste, invece, al loro posto i ritratti del Papa e del vescovo locale, che pure indossano una croce pettorale.
Gli organizzatori cattolici e i presenti, ignavi, hanno evitato di polemizzare facendo prevalere l’interesse al dialogo piuttosto che il rispetto per la Seconda Persona della Santissima Trinità.
La Repubblica – Bologna ha aggiunto che l’episodio è avvenuto durante le prove del coro ebraico Col Hakolot e che il crocifisso staccato dal muro è stato riposto dietro a un televisore tra cavi polverosi e un termosifone. Ad accorgersene è stato monsignor Pier Luigi Dallavalle, direttore dell’Ufficio per l’ecumenismo, il dialogo interreligioso e i rapporti con l’ebraismo. Ma resosi conto “dell’incidente diplomatico”, ha deciso di non intervenire.
La rimozione è stata comunque giudicata un gesto eccessivo anche dal rabbino Elia Richetti, intervenuto all’incontro: “Il crocefisso poteva essere lasciato dov’era – afferma – perché quello non era un luogo di culto. Mi dispiace per chi ci è rimasto male, gli sono vicino e lo capisco – prosegue scusandosi Richetti – non era necessario fare una cosa del genere. Lo dirò anche ai membri della comunità ebraica”. Bontà sua!
Da perseguitati a persecutori? E verso un già perseguitato e Crocifisso dai capi e Sommi sacerdoti Ebrei dell’epoca? Ancora più grave il comportamento di ha assecondato una tale odio verso Gesù.