Ti è piaciuto? Condividi!

Mons. Lorenzo Ghizzoni, attuale presidente della Commissione tutela minori della Cei e referente Cei della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, è stato nominato presidente del Servizio nazionale per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili nella Chiesa.

Lo ha deciso il Consiglio episcopale permanente della Cei, riunitosi a Roma dal 14 al 16 gennaio. Il Consiglio ha approvato il Regolamento del Servizio, la cui finalità è “l’offerta di un supporto in questo ambito alla Conferenza episcopale italiana, alle Chiese particolari, agli Istituti di vita consacrata e Società di vita apostolica, alle associazioni e alle aggregazioni ecclesiali”.

Tra i suoi compiti, il consiglio e il supporto alla Cei, ai vescovi e ai superiori maggiori; la promozione e l’accompagnamento delle attività dei Servizi regionali e inter-diocesani; lo studio e la proposta di contenuti informativi e formativi, oltre che di strumenti operativi per consolidare nelle comunità ecclesiali una cultura della tutela dei minori, per rafforzare la sicurezza dei luoghi ecclesiali frequentati dai minori, per formare tutti gli operatori pastorali e prevenire ogni forma di abuso.

La struttura del Servizio prevede: un presidente; un coordinatore; un consiglio di Presidenza; una Consulta nazionale. Opera in collegamento con gli altri Uffici e Servizi della Segreteria Generale e in collaborazione con la Pontificia Commissione per la tutela dei minori. Ai vescovi sono state presentate anche le indicazioni per la costituzione dei Servizi regionali e inter-diocesani (SIR).

“Non c’era prima un’organizzazione di questo tipo, ma l’attenzione c’è sempre stata. Noi vogliamo uscire fuori dal pensiero che queste cose debbano essere nascoste: vogliamo affrontarle pienamente in un atteggiamento positivo e propositivo, di promozione dell’uomo e quindi anche di attenzione alle persone e a questa problematica”, ha dichiarato mons. Stefano Russo a Radio Vaticana. “L’incontro di febbraio lo riteniamo molto importante, e si arriverà con un dato molto concreto rispetto all’azione che la Chiesa sta facendo, attraverso l’adozione di un servizio e di un regolamento. Poi, rispetto ai dati statistici, questi sicuramente è importante conoscerli ma in questo momento, quello che ci preme è attivare questo Servizio. Un Servizio che ci permetterà di avere maggiore coscienza del fenomeno e, quindi, anche di affrontarlo in modo più consapevole”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.