“Mi aspettavo gli attacchi da giorni”. Lo dice a La Fede Quotidiana don Luigi Larizza, parroco tarantino definito “anti immigrati”, finito alla ribalta per la lite con Sindaco Ippazio, le messa poi cancellata in suffragio dell’ anima di Mussolini e soprattutto le sue posizioni molto critiche sulla immigrazione indiscriminata. E che cosa accade? Sembra una legge del contrappasso dantesco. Don Luigi ha vinto a novembre, con la Cooperativa Giovanni Paolo II, della quale è presidente, un bando sprar del Comune di Taranto per accoglienza di 30 richiedenti asilo sino al 2020. Don Larizza e la sua Cooperativa Giovanni Paolo II, hanno nettamente superato la concorrenza di altri partecipanti alla gara come Salam Ong, Medihospes, Indaco Service, Aretè. Abbiamo contattato don Larizza che si è rifiutato di rispondere ad altre testate.
Don Luigi, qualcuno ha ironizzato e la ha attaccata…
” Mi aspettavo gli attacchi da tre giorni, ma evidentemente non hanno capito niente”.
Che cosa ci sta da capire?
“Il bando non è per migranti, ma per famiglie di rifugiati, con i documenti in ordine e per questo sto aspettando le carte da Roma. In poche parole si tratta di nuclei di famiglie e non singoli”.
Qual è la differenza?
” Intanto dimostra che io non sono contro gli immigrati in quanto tali, ma contro coloro che vogliono venire qui a fare i comodi loro e non rispettare le leggi. Io sono contro l’ immigrazione indiscriminata e senza regole, non contro le famiglie identificate e con i documenti a posto”.
Dove li metterete?
” In alloggi che troveremo. Le ripeto: per me i poveri e bisognosi sono tutti uguali, bianchi, rossi, gialli e neri, ma sono contro i delinquenti che non si adeguano alle leggi e alle usanze di chi li ospita non ho cambiato idea, stia tranquillo”.
Bruno Volpe