Finalmente il giorno della “rivincita della vita” per Toni Brandi e Jacopo Coghe, rispettivamente presidente e vicepresidente del XIII Congresso Mondiale delle Famiglie e “la vittoria contro le intimidazioni mediatiche che abbiamo subito. Siamo la maggioranza e non più silenziosa”.
Sentire che, dopo tante polemiche, per Matteo Salvini, «impresentabili sono coloro che sostengono l’utero in affitto”, ci stimola ulteriormente ad andare avanti. E poi sentire ancora il vicepresidente del Consiglio ribadire una verità ovvia, che il bambino ha bisogno di una madre e di un padre, ci rassicura e ci trova perfettamente in sintonia».
Brandi e Coghe proseguono ringraziando anche il Ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, che ha confermato il suo patrocinio e ha raccolto le istanze di tante famiglie che chiedono sostegno e attenzione. «Abbiamo un ministero deputato ai nostri obiettivi e ne sentivamo proprio bisogno. Ora chiediamo di lavorare alacremente per tanti genitori e figli che necessitano del sostegno delle istituzioni».
«Abbiamo molto apprezzato – proseguono Brandi e Coghe – anche l’intervento del Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, che alla fine del 2018, ha approvato il consenso informato da parte dei genitori nella scelta delle attività didattiche extracurricolari dei figli».
Alla politica però sono arrivate anche delle chiare richieste: «Non smetteremo di fare da pungolo alle istituzioni nazionali e locali e vigileremo sempre sui diritti delle famiglie, dagli aiuti economici alla libertà educativa. Vogliamo che la famiglia torni al centro e lavoreremo per questo chiedendo a tutti di agire seriamente per la famiglia».
Brandi e Coghe accolgono con favore anche la partecipazione dell’opposizione che, nella persona della presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni – dicono gli organizzatori – «ha contribuito a mettere sul tavolo battaglie e piani di sostegno alle giovani famiglie».
Il XIII Congresso Mondiale delle Famiglie si è concluso ieri, domenica 31 marzo, con la Marcia per la Famiglia, un evento senza precedenti in Italia. La manifestazione, che è stata aperta a tutti, è partita alle ore 12.45 dal Palazzo della Gran Guardia, in piazza Bra, dove in mattinata si erano concluse le sessioni congressuali, sfilando per le vie di Verona, per poi fare ritorno al punto di partenza, nell’arco di un paio d’ore. «I partecipanti – hanno detto Brandi e Coghe – non sono tesserati, non hanno avuto privilegi, anzi sono stati denigrati e sono andati a Verona a spese proprie, trainati da puro amore per la famiglia».