Secondo il vescovo Athanasius Schneider, come scrive Dominus Est, “il fuoco di Notre Dame è senza dubbio un segno potente e commovente che Dio sta donando alla sua Chiesa ai nostri giorni. È un grido del cuore per un’autentica conversione, prima fra tutte quella dei pastori della Chiesa”.
Per monsignor Schneider “questa è una rappresentazione simbolica e molto evocativa di ciò che è accaduto nella vita della Chiesa negli ultimi cinquant’anni, anni durante i quali il popolo ha assistito all’incendio dei più preziosi capolavori spirituali della Chiesa, cioè l’integrità e la bellezza della fede cattolica, la liturgia cattolica e la vita morale cattolica, specialmente tra i sacerdoti”.
“Se i Pastori della Chiesa rifiutano di fare penitenza per il fuoco spirituale degli ultimi cinquanta anni e per il tradimento del comando universale di Cristo di evangelizzare”, ha riflettuto monsignor Schneider, “non dovremmo temere che Dio mandi un altro e più sorprendente segnale come una devastante conflagrazione o un terremoto che distruggerebbe la Basilica di San Pietro a Roma?”.
Il vescovo si è poi soffermato sulla “discriminazione e il senso del ridicolo che la fede cattolica ha sofferto in Francia per colpa della politica francese e del panorama dei media francesi”, spiegando “che entrambi sono saldamente nelle le mani di corrente potenti anti-cristiane e massoniche”.
Ha pienamente ragione.