Dopo le polemiche sul suo rifiuto di dare la comunione a coloro che si inginocchiano per ricevere la Santa Comunione, episodio accaduto durante l’ultima messa crismale officiata nella Cattedrale della capitale cilena, Monsignor Celestino Aós, amministratore apostolico di Santiago del Cile, ha fatto marcia indietro ed ha rispettato la libertà dei fedeli di ricevere la Santa Comunione in ginocchio.
“Dominus est” ha pubblicato delle foto sulla sua bacheca di Facebook che mostrano come il vescovo Aós dona la comunione a un laico e ad una suora mentre si inginocchiano.
Il vescovo ha quindi rettificato il comportamento tenuto durante l’ultima Messa crismale. In tal modo si è conformato a quanto stabilito al punto 91 dell’istruzione della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti “Redemptoris Sacramentum”:
91 – Nella distribuzione della santa comunione va ricordato che “i sacri ministri non possono negare i sacramenti a coloro che li chiedono in modo tempestivo, sono ben disposti e non sono vietati dal diritto di riceverli”. Pertanto, ogni cattolico battezzato, a cui la legge non proibisce, deve essere ammesso alla Santa Comunione. Pertanto, non è lecito negare la Santa Comunione a una persona fedele, ad esempio, solo perché desidera ricevere l’Eucaristia in ginocchio o in piedi.
Celestino Aós Braco è un francescano cappuccino nato ad Artaiz, Navarra (Spagna), il 6 aprile del 1945. Oltre ad essere un vescovo cattolico, è uno psicologo, un insegnante e un filosofo. Dal 23 di marzo del 2019 è stato nominato da Papa Francesco amministratore apostolico “sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis ” della Arcidiocesi di Santiago del Cile.
La retromarcia compiuta dal vescovo Celestino Aós Braco, e il rispetto di quanto prevedono le norme vaticane ha fatto ben sperare i gruppi, tanti, che nel mondo si battono per la buona pratica della comunione in ginocchio e sulla lingua.
Recentemente la consacrata Agnieszka Rzemieniec, del Comitato internazionale “Uniti con Gesù Eucaristia per le mani Santissime di Maria“, su Il Giornale.it ha spiegato che “la pratica della Comunione distribuita sulla mano favorisce abusi e di profanazioni“.
Per tale motivo il comitato, anche attraverso una petizione on line, “ha chiesto e continuerà a chiedere a chi ne ha l’autorità, il Pontefice, di permettere la ricezione della Santa Comunione Eucaristica sulla lingua ed in ginocchio“, su degli appositi inginocchiatoi da installare nelle varie chiese.
“Il popolo cattolico dovrebbe ricevere la Santissima Eucaristia in questo modo perché è il più consono ad esprimere la massima devozione nel ricevere il Corpo di Cristo. Il Cardinal Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, ha già espresso il suo favore ad acconsentire a questa richiesta. Manca solo il via libera di Papa Francesco“, ha spiegato la donna a Il Giornale.it.
La Rzemieniec ha ricordato che, “come insegnava san Tommaso d’Aquino, Gesù è realmente presente tanto nell’intero quanto nel minimo frammento del pane consacrato. Un esperimento condotto negli Stati Uniti, ha dimostrato che, ponendo la comunione in mano, diversi frammenti, difficilmente scorgibili ad occhio nudo, rimangono prima impressi nella palma della mano, quindi cascano a terra. Inoltre, accanto al rischio di profanazione continua, si presenta anche il problema delle messe nere e dei circoli satanisti che, quasi meravigliati di questa consuetudine, possono più facilmente prelevare l’ostia e condurla via“.