Il vescovo di Cadice e Ceuta, Rafael Zornoza ha dato una definitiva svolta al caso di Alex Salinas, il giovane transessuale di San Fernando che ha chiesto di essere il padrino di suo nipote. In una dichiarazione rilasciata subito dopo che Salinas aveva cercato, senza successo, di fissare una data per la celebrazione del battesimo, il Vescovo Zornoza assicura che la richiesta “non può essere accettata” perché è “evidente” che in questo caso “la posizione di padrino non è coerente con una vita secondo la fede”, richiesta dal Codice di Diritto Canonico, in particolare dal canone 874, paragrafo 1,3.
Il vescovo, che ha consultato la Congregazione per la Dottrina della Fede, in una dichiarazione ufficiale ricorda che i padrini di battesimo devono assumere “il dovere di collaborare con i genitori nella loro formazione cristiana, cercando di condurre una vita coerente con la fede e fedelmente adempiere agli obblighi del battesimo”. Dopo aver ricordato il n. 1255 del Catechismo della Chiesa Cattolica, il Vescovo riporta la risposta della Congregazione per la Dottrina della Fede: “Sobre este particular le comunico la imposibilidad de que se le admita. El mismo comportamiento transexual revela de manera pública una actitud opuesta a la exigencia moral de resolver el propio problema de identidad sexual según la verdad del propio sexo. Por tanto resulta evidente que esta persona no posee el requisito de llevar una vida conforme a la fe y al cargo de padrino (CIC can 874 §3), no pudiendo por tanto ser admitido al cargo ni de madrina ni de padrino. No se ve en ello una discriminación, sino solamente el reconocimiento de una objetiva falta de los requisitos que por su naturaleza son necesarios para asumir la responsabilidad eclesial de ser padrino”. Lo stesso Papa Francesco – ricorda Zornoza, citando il n. 155 di Laudato sii, “ha dichiarato a più riprese, in continuità con il Magistero della Chiesa, che questo comportamento è contrario alla natura umana”, perché “l’accettazione del proprio corpo come dono di Dio è necessaria per ricevere e accettare il mondo come dono del Padre e casa comune, mentre una logica di controllo sul proprio corpo diventa una logica di sottile dominio sulla creazione”.
“La Chiesa – conclude il vescovo – accoglie tutti con carità, vuole aiutare tutti nella loro situazione con tenera misericordia, ma senza negare la verità che predica” e non si tratta “di discriminazione, ma è solo il riconoscimento di una obiettiva mancanza di requisiti che per loro natura sono tenuti ad assumersi i padrini”. Salinas ha risposto dicendo che “conserverà la fede” ma d’ora in poi “non vuole sapere più nulla della Chiesa” e che si allontanerà da essa, “visto che non accoglie gay, lesbiche e transgender”.
Matteo Orlando