La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno.
Ecco l’audio
Ecco il testo
IL VANGELO DEL GIORNO: Mercoledì 22 Maggio 2019
Santa Rita da Cascia
Il vangelo di oggi ci fa contemplare il mistero della comunione vitale e vivificante nello Spirito Santo che ci unisce tutti a Gesù, ci fa crescere e ci fa portare molto frutto. Per farci entrare in questo mistero di vita e di amore, Gesù introduce una similitudine persa dalla natura e dalla vita quotidiana delle persone del suo tempo. L’immagine della vite, che era molto eloquente a quei tempi, perché la gente lavorava, viveva, sperava intorno alla vite e al frutto della vite. Ecco, allora che, per capire cosa ci comunica il vangelo oggi, dobbiamo un pò addentrarci in queste operazioni di lavoro di cui la vite ha bisogno. I contadini sanno bene che, per continuare a portare frutti, la vite ha bisogno di due interventi: la purificazione dai tralci e la potatura. Si tratta di due operazioni, la purificazione dai tralci che le impediscono alla vita di portare frutto, e la potatura che permette alla vite una nuova vitalità e una migliore fecondità. Questo vuol dire che, per portare frutto, è necessario lasciarsi curare, affidarsi a quest’opera di purificazione da tutto ciò che ci impedisce di accogliere vita nuova e lasciarci anche suggerire cosa possiamo migliorare in noi, a cosa possiamo rinunciare perché possiamo portare frutto. Ma Gesù non ci indica solo un atteggiamento che richiede il nostro impegno, ma ci dona la capacità di fare quello che ci chiede! Io sono la vite, afferma. E’ Lui che si lascia potare da Dio: noi siamo solo i tralci, chiamati a ricevere vita da Lui! Però, se noi siamo i tralci, dobbiamo solo stare molto attenti a restare davvero uniti a Lui perché altrimenti, come Lui stesso ci ha detto, potremmo impedirci l’accoglienza della vita nuova, e potremmo impedirla anche alle tante persone che ci vivono accanto! Restare uniti a Gesù, questo è il vero modo per poter portare molto frutto nella nostra vita, perché senza Gesù non possiamo fare nulla! E oggi festeggiamo Santa Rita, una donna che ci ha mostrato proprio questo! La sua vita ha portato frutti interminabili, e ancora oggi continua, misteriosamente, a portarne! La sua storia di vita tramandata di generazione in generazione, ce la mostra come “la santa delle cause impossibili“. Rita ha portato molto frutto per il Regno di Dio, eppure non ha scritto nulla su di sè! La sua santità è lei stessa, la sua storia, la sua semplice vita segnata, come quella di tutti su questa terra, da gioie e dolori. Ma lei li ha vissuti in modo esemplare: si è lasciata curare, si è lasciata amare, ha permesso davvero a Dio di potare la sua vita ed è stata sposa, madre e religiosa, vera donna di Dio. Allora preghiamo Santa Rita oggi, che ci aiuti a restare uniti a Gesù sempre, anche quando la vita ci poterà ad affrontare momenti bui. Che lì, in quei momenti sia lei, la santa delle cause impossibili, a donarci la sua grande fiducia in Dio e a mostrarci che Dio desidera per noi la gioia e la pace con tutti, già su questa terra. Ascoltiamo le parole del Vangelo:
Gv 15, 1-8
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: “Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli”.
* Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici. E’ autrice di un blog dal titolo “Teologia e danza, Liturgia e vita” in cui condivide ogni giorno la meditazione del Vangelo nella rubrica “La Parola danza la vita”.
Per contattare la teologa Di Berardino scrivere a: giuliva.diberardino@gmail.com