Nei giorni scorsi gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno utilizzato alcune importanti location religiose siciliane per delle loro sfilate. In particolare, oltre alla “laica” Valle dei Templi, hanno organizzato sfilate a Palma di Montechiaro e Sciacca utilizzando luoghi religiosi come cornice per le loro iniziative.
Sul quotidiano locale La Sicilia i due stilisti hanno spiegato che la Sicilia è il loro “luogo del cuore. Rappresenta l’inizio di tutto, una fonte di ispirazione immensa a cui torniamo costantemente e da cui partono molti dei nostri progetti. Le sue tradizioni, i colori, la passionalità delle persone, i paesaggi e gli scorci meravigliosi, così come la sua storia… non smetteremo mai di raccontare tutto questo attraverso le nostre creazioni”.
Dolce e Gabbana hanno spiegato che il loro sogno dell’Alta Moda è iniziato proprio in Sicilia, a Taormina, dove hanno presentato la loro prima collezione nel 2012. “Sono seguite altre splendide località italiane – Capri, Portofino, Venezia, Napoli, Palermo, Como. Quest’anno abbiamo scelto Agrigento e la sua splendida Valle dei Templi per la sfilata dell’Alta Moda, Palma di Montechiaro e Sciacca per l’Alta Gioielleria e l’Alta Sartoria”.
Sui social, invece, non sono mancate le polemiche su quanto avvenuto. “Sono a servizio del Maligno! Si prendono le cose sacre per esaltare quelle profane! I figli delle tenebre sono più astuti dei figli della luce!”, i commenti più soft contro Dolce e Gabbana.
Ai due stilisti è stato imputato l’aver utilizzato i sagrati delle Chiese e le immagini sacre per promuovere la loro moda. In particolare sono finiti sotto accusa due abiti Dolce e Gabbana che hanno utilizzato le immagini sacre della Madonna del Perpetuo Soccorso di Sciacca, molto cara ai siciliani e, una famosa immagine del Cristo.