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Zichichi
Il professor Antonino Zichichi

Nella chiesa del SS. Crocifisso in Lavena Ponte Tresa (Varese), è stata celebrata con grande successo di pubblico, accorso da varie città della Lombardia, la terza edizione del Premio “San Zosimo I, Romano Pontefice”, organizzato dall’Associazione Culturale Reatium.

Il conferimento di questo Premio, intitolato al Papa calabrese che, soprattutto con l’aiuto di Sant’Agostino, riuscì a debellare definitivamente le eresie pelagiane, è andato ad uno dei più illustri scienziati italiani: il professore Antonino Zichichi, presidente della federazione mondiale degli Scienziati; un luminare che si è sempre speso per offrire all’umanità l’opportunità di poter godere del mirabile frutto derivato dai suoi studi, dalle sue invenzioni e dalle sue scoperte. Ma non solo. Zichichi si è sempre accostato con grande umiltà e consapevolezza scientifica, filosofica e teologica all’universo divino, testimoniando con sua la vita e con le sue opere la fedeltà in “Colui che ha fatto il mondo”.

Il Professore, che nella sua lectio magistralis si è anche soffermato sull’idea originale che questa iniziativa sta portando avanti, cioè quella relativa all’unione spirituale delle figure dei santi Ambrogio, Agostino e Zosimo, ha offerto anche molti spunti di meditazione sulla questione plurisecolare del rapporto tra Fede e Scienza. Zichichi ha espressamente detto, specialmente riferendosi alla figura di Galilei, che Scienza e Fede non sono assolutamente in contrasto e ha scritto che questo Premio “è un contributo essenziale affinché Scienza e Fede siano note a tutti come Teroria di Dio”.

Dopo alcune riflessioni sulla “Fides et Ratio” di Giovanni Paolo II, aiutati anche da vari commenti di Benedetto XVI sulla stessa Enciclica, ci si è focalizzati sulle parole di Papa Francesco il quale ha detto che “la scienza è un dono speciale, che ci porta a cogliere, attraverso il creato, la grandezza, l’amore e la relazione profonda di Dio con ogni creatura. Il dono della scienza ci pone in profonda sintonia con il Creatore e ci fa partecipare alla limpidezza del suo sguardo e del suo giudizio. Ed è in questa prospettiva che riusciamo a cogliere nell’uomo e nella donna il vertice della creazione, come compimento di un disegno d’amore che è impresso in ognuno di noi e che ci fa riconoscere come fratelli e sorelle in Cristo”.

Il premio “San Zosimo I, Romano Pontefice” è una preziosa opera d’arte, realizzata in argento massiccio da un rinomato scultore che vive ed opera a Milano, Carlo Cistaro. Come si legge nello statuto di questa giovane iniziativa “il fine principale è quello di gratificare e sostenere quelle persone che, nei più svariati ambiti, abbiano testimoniato la bellezza sgorgata dalla luce del cristianesimo”. Quindi, valorizzare le potenzialità umane, intese come dono di Dio, nella consapevolezza di quanto il patrimonio culturale sia un bene di tutti.

Mediante questa iniziativa, si vuole contribuire alla valorizzazione del patrimonio cristiano e, per questo, in vista dell’evento che si celebrerà nel 2017, per ricordare il XVI centenario dell’elezione di San Zosimo I al soglio pontificio, l’intenzione è quella di stimolare la sensibilità spirituale e culturale delle popolazioni, ma soprattutto poter contribuire ad incrementare quell’urgente opera di “purificazione” per l’Europa che, ignorando le proprie radici cristiane, ha davvero smarrito la propria identità e si è gettata, evidentemente, tra le braccia del relativismo.

Nelle scorse edizioni, il Premio San Zosimo era stato conferito ai cardinali Angelo Scola e Salvatore De Giorgi e alle scrittrici Suor Maria Gloria Riva e Simona Atzori. Al fine di rendere più solenne la cerimonia di questa terza edizione, era presente anche il Coro Polifonico Don Giorgio Quaglia che, accompagnato dall’organista Mattia Marelli e dal quartetto di ottoni “Divine armonie”, ha eseguito “Laude a Papa San Zosimo I”, un brano nel quale viene riassunto il breve ma importantissimo pontificato di questo Romano Pontefice del V Secolo, il cui magistero è di grande attualità, specie per ciò che concerne la difesa della Fede Cattolica trasmessa dagli Apostoli.

Stefano Cropanese

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