Le elezioni suppletive per un seggio alla Camera dei Deputati, Collegio Roma Uno, hanno sancito la netta vittoria del candidato Pd , una non notizia, era il favorito della vigilia. Deludente il il risultato del centro destra e dei 5 Stelle, e conferma ancora una volta lo scarso appeal elettorale di Mario Adinolfi che, con ammirabile testa dura, si auto celebra. In un collegio nel quale è di casa, ha riscosso appena 347 o poco più consensi, roba da assemblea condominiale. Dopo 4 anni, il Pdf arriva appena un tantino oltre l’ 1,3 per cento. Di che cosa essere soddisfatti? Del nulla. Adinolfi pontifica sul centro, ma non ha compreso che un Paese evoluto deve rispondere alla logica di destra e sinistra, chi vince governa, senza partitini intermedi. E’ anche arrivata la conferma che il voto cattolico non solo è disperso, ma persino irrilevante. Adinolfi, aggiungo, domenica mattina sulla sua pagina Fb ha attaccato duramente Repubblica per aver concesso spazio al candidato Gualtieri. Effettivamente operazione non encomiabile, ma anche Marione sulla sua pagina fb, rompendo il silenzio elettorale, ha invitato domenica mattina e sabato a votare per sè stesso. La regola, se vale per uno, vale per tutti:o no? In più. Mi auguro che sia stato un refuso, ma sempre sulla sua pagina fb, Marione ha detto, domenica mattina, che secondo le previsioni di Silvia ( la compagna?) il Pdf veleggiava o aspirava al venti per cento. Delirio o refuso? Se la prospettiva era quella, il risveglio deve essere stato dolente. Insomma, il problema non è Adinolfi, bravo giornalista, ma lo stesso Pdf e il suo progetto ormai evaporato. E che dire di certi compagni di viaggio o comunque animatori? Il primo Febbraio, con un endorsement pubblicato dalle agenzie ( non smentibile) l’ ex senatore di Forza Italia e Presidente di Unione Cristiana Domenico Scilipoti, emblema del trasformismo politico ( a torto o ragione) esternava la sua simpatia per Adinolfi e dichiarava valori comuni. Scilipoti non è proprio il nuovo che avanza. Ottima persona e bravo medico, ma la sua credibilità politica è pari allo zero. Ha fondato Unione Cristiana un partito o una associazione della quale si capisce poco e i cui progetti forse non sono chiari neanche al fondatore, tanto che molti hanno fatto fagotto. Oggi l’ ex senatore è una sorta di predicatore , ammirevole, ma il dubbio che strumentalizzi la religione a fini elettorali esiste. Unione Cristiana inoltre saltella tra aperture al mondo islamico a quello cattolico, ma è nata in una chiesa evangelica carismatica a Ficarazzi ed un pastore evangelico campeggia nel suo sito web. Insomma, più vicina al mondo eretico, che cattolico: ecco chi ha appoggiato Adinolfi. Infine sia detto con assoluta carità a Mario Adinolfi. Quando si fa della famiglia un biglietto da visita e un punto nodale, bisogna essere coerenti dal punto di vista personale avendo le carte in regola. Altrimenti si è poco spendibili
Bruno Volpe