“Fatima è un contrappunto alla satanica devianza delle menti e dei corpi avvenuta nel secolo scorso”. Ne è convinto il card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, intervenuto oggi alla XII edizione del corso “Esorcismo e preghiera di liberazione” organizzato presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma.
A pochi giorni dal viaggio apostolico di Papa Francesco a Fatima per il centenario delle apparizioni mariane ai tre pastorelli (12 e 13 maggio), il prefetto ha precisato che “non esiste un quarto segreto di Fatima nascosto che parli di immani disgrazie per la Chiesa”: “Non ci sono altri segreti, tutto è stato reso pubblico”. Quanto alla terza veggente, oltre ai fratellini Francesco e Giacinta Marto che saranno canonizzati proprio da Papa Francesco, il card. Amato ha aggiunto: “Suor Lucia attende che si compia il processo della sua causa di beatificazione”.
Tornando con la memoria all’attentato contro Giovanni Paolo II del 13 maggio 1981, il cardinale ha rivelato che Wojtyla “fu sconvolto dall’evento Fatima” mentre “il killer professionista non si è mai pentito del suo atto scellerato”. Per il Papa polacco fu “quasi una seconda nascita, per lui ebbe inizio il tempo di Maria e tutto il ministero petrino fu reimpostato alla luce del Totus tuus”. Si trattò, dunque, di “una svolta esistenziale e apostolica”.