A Verona ci sarà il Convegno Internazionale delle Famiglie, qualcuno non è d’accordo, se ne faccia una ragione!
Il mondo va avanti anche se c’è chi dissente, anzi, va avanti proprio perché chi dissente è minoranza, visto che senza figli il genere umano si interromperebbe, e per fare figli c’è bisogno di un uomo e una donna.
Il fatto grave è che una manifestazione autorizzata sia disturbata da altre manifestazioni che, credo, non possano essere autorizzate, e quindi dovranno essere bloccate (dovrebbero). Il clima che si respira è diventato improvvisamente surriscaldato (con buona pace di Greta & gretini), per l’azione mirata dei media che hanno diffuso menzogne sull’evento veronese. È inutile elencarle, ne hanno dette di tutti i colori, accusando gli organizzatori delle peggiori cose, per arrivare allo sfogo finale di Andra Scanzi (nella foto) che dalla Gruber ha lanciato un messaggio sui titoli di coda: A Verona sarà presente “il peggio dell’umanità”. Ovviamente il peggio va fermato, quindi Scanzi dovrà rispondere di incitamento all’odio e alla violenza, ma questo “futuro” in una società corrotta da anni di menzogna ideologica si trasforma in condizionale. Scanzi dovrebbe.
No, non dovrebbe nemmeno, sicuramente nessuno gli chiederà il conto. Se vai allo stadio e fai un verso all’avversario di colore, in quanto avversario, non in quanto nero, sei razzista e inciti all’odio. Se vai dalla Gruber e insulti l’avversario (che tra l’altro non si dichiara tuo avversario), nessuno ti tocca, anzi, finita la trasmissione su La7, ti aspetta la Berlinguer su Rai 3 per farti insultare Borghi. Ma anche qui non ti succederà niente.
Il fenomeno che si sta verificando in questi giorni è a mio parere senza precedenti. Quando negli anni 70 le piazze degli estremisti urlavano slogan, e quando anche i giornali scrivevano idiozie ideologiche e gli intellettuali, sedicenti intellettuali, decidevano di condannare a morte Calabresi, c’era chi dissentiva e il popolo era libero di scegliere.
Oggi non è più così, tv, radio, giornali, cinema, all’unisono raccontano bugie per fermare il nemico immaginario che vorrebbe far fuori i “diritti”. E molti impreparati fruitori del prodotto mediatico, senza spirito critico e senza discernimento (soprattutto con poco tempo a disposizione) si accodano a coloro che si sono autodefiniti la creme della cultura e assorbono il pensiero unico fatto e confezionato. Ovviamente i media ti dicono anche che chi esce dagli schemi è un credulone che si abbevera di fake news (termine in voga dal dopo elezione di Trump per dare alle Botteri una spiegazione “logica” dell’accaduto), così nessuno vorrà fare la figura dell’ignorante e si berrà tutto ciò che viene imposto dai media.
Se un circolo Mieli organizzasse una manifestazione a favore delle cosiddette famiglie arcobaleno, “noi” organizzeremmo pullman per andare a rompere le scatole e contro manifestare? No, non esiste.
Martedi sera a Verona ci sarà una partita di calcio storicamente “calda”, cioè Verona Brescia. Se i tifosi dell’Atalanta decidessero di organizzare dei pullman per andare al Bentegodi, glielo lascerebbero fare? NO. E sono abbastanza intelligenti dal non farlo, visto che giocano in un altro campionato e si sa che se vai in una curva avversaria con una bandiera “nemica”, non ti lasciano entrare, e se riesci a entrare sei un provocatore. Ebbene, quando ci sono manifestazioni che i democratici ritengono indegne, possono tutto. Il circolo Mario Mieli organizza pullman arcobaleno, partenza da Roma, biglietto 15 euro andata e ritorno per andare a disturbare. Ovviamente avendo organizzato un evento in un altro sito veronese, ma è ovvio che trattasi di pretesto per rompere le scatole. Sarà loro permesso? Salvini, che “c’e”, batterà un colpo? Staremo a vedere. (Pare che a bordo dei pullman degli indignados, per coprire il resto della spesa, venderanno pentole. Una cosa è certa, ci saranno le pentole ma sicuramente non i coperchi).
Aggiungo un particolare. Come potete vedere tra le mille sigle che supportano gli arcobaleno (più sigle che adepti), c’è l’IPPF, ovvero s’è scomodato l’abortificio più imponente al mondo a cui per fortuna Donald Trump sta tagliando un po’ alla volta le gambe (perchè Avvenire tifava Clinton??). Per manifestare la normalità basta la nostra presenza (avverto che ci sarò ma non sono tanto normale, vabbè), per dire le bugie è necessario scomodare 200 sigle e associazioni a una piazza (inteso come mono talamo) e l’imponente Planned Parenthood. Alla faccia della serenità e della consapevolezza di essere nel vero, si cala l’asso (che senza finanziamenti si spera diventi due di picche). E pensino un po’ lorsignori, che “noi” ci siamo pure presi i pesci in faccia (a metà) dalla CEI, per dire che chi ha idee valide (e scientificamente, oltre che eticamente, inattaccabili), non ha bisogno dell’accreditamento presso gli alti palazzi. Del resto è una miracolosa storia che dura da 2000 anni perché vera, noi non siamo che nani sulle spalle di giganti, i nani e le ballerine apparsi in Tv in questi giorni, si reggono sulle sabbie mobili.
Attilio Negrini
Bravo, bell’articolo