“Vaccini? Non possiamo morire di prudenza”. Il professor Filippo Maria Boscia, luminare di medicina, barese e Presidente Nazionale dell’ Associazione Italiana dei Medici Cattolici interviene nel problema vaccini e sospensioni.
Presidente Boscia, la Food and Drug Administration ha sospeso in via cuatelare il vaccino Johnson and Johnson. Che ne pensa?
“L’ attenzione alla salute del singolo è certamente prioritaria e penso che sia stata una scelta responsabile. Ma ricordiamo che è cautelativa, non definitiva, e i dati statistici ci dicono che è un caso su un milione, pertanto siamo a stime molto basse. Pertanto è lodevole la cautela americana, però facciano presto, questo atteggiamento di fermo non può e non deve essere mantenuto troppo a lungo. In poche parole, l’ eccesso di attenzione danneggia quanto quello di sconsideratezza. Non possiamo morire di prudenza”.
Cosa pensa del caso AstraZeneca?
“Penso che si sia fatta tanta spettacolarizzazione e anche una campagna di stampa non sempre chiara. Con i farmaci e i vaccini tali sono, possono esserci controindicazioni ed effetti collaterali, rischiamo di sprecare tempo e denaro. Ogni persona ha il suo metabolismo, e le sue predisposizioni che talvolta neppure conosce e tutto questo in alcuni casi, può aver creato problemi ed inteferenze col vaccino”.
Prevale, in ottica cattolica, la salute o l’ economia?
” La salute. Bisogna prima di tutto salvaguardare la salute dell’uomo che è un bene fondamentale e connesso allo stesso sviluppo economico, le attività mercatali vendono dopo. Bisogna finirla di idolatrare il turbocapitalismo che è una malattia”.
Bruno Volpe