Con il ddl Zan Scalfarotto è a rischio la libertà di insegnamento oltre che quella di opinione. Ne è convinto il professor Filippo Maria Boscia, barese, docente, luminare medico e Presidente Nazionale dei Medici Cattolici.
Professor Boscia, si dice che questa legge serva ad evitare le discriminazioni sessuali..
” Le premetto che le persone omosessuali e transessuali devono sempre essere rispettate comunque ed assolutamente, mai vessate o aggredite, danneggiate psicologicamente e fisicamente. Su questo siamo tutti d’accordo. Però bisogna partire dalla verità”.
Cioè?
” Per la nascita di una nuova vita occorre sempre un maschio ed una femmina, padre e madre, portatori di gameti maschili e femminili, uniti da complementarietà sessuale ed affettiva”.
Esiste un rischio ?
“Con questa legge ci potrà essere il rischio di derive liberticide, potrà considerarsi discriminante oppure obsoleta ,una didattica che affermi che nella generazione umana vi è sempre bisogno di maschio e femmina. Mi chiedo: potremo continuare a svolgere la nostra doverosa formazione pedagogica oppore dovremo astenerci per la paura di incorrere nel reati di omotransfobia? La scienza deve essere lasciata libera. Rifuggiamo da sudditanze culturali, ideologiche e politiche, desideriamo da medici e docenti di essere lasciati liberi anche di non condivere le tante offerte messe a disposizione delle biotecnologie”.
Bruno Volpe