Padre Michael Garanzini, cancelliere e consigliere della Loyola University di Chicago, e di recente nominato membro del Board of Education di Chicago, ha detto che è ora per i sacerdoti cattolici di sposarsi.
“Penso che sarebbe salutare”, ha detto il gesuita convinto che la norma “cambierà, ma probabilmente non nella mia vita”. E poi su Papa Francesco ha aggiunto che “quello che lui sta facendo apre i viali per la discussione”. Garanzini sostiene che “si è parlato in vari luoghi della chiesa” di questa tematica, “soprattutto in Inghilterra, dove ci sono diversi vescovi che hanno detto che intendono sollevare la questione al prossimo sinodo di ottobre”, riferendosi ai preti anglicani sposati che sono passati al servizio della Chiesa cattolica.
“Un prete con una moglie lavora in modo altrettanto efficace o forse più efficace di quanto fa, in fondo, un prete isolato” dice Garanzini, tirando fuori per questi ultimi problemi di caduta “in abusi sessuali”. Padre Michael Garanzini aggiunge: “ci sarà sempre un ruolo per il clero celibe e probabilmente ci sarà l’apertura di posti ministeriali a un clero non celibe”, indicando la fede ortodossa, dove i sacerdoti sono autorizzati a sposarsi prima di essere ordinati.
Maria Rocca
Non si capisce se ci sono o ci fanno. Il ragionamento su matrimonio e pedofilia nel clero è da pettegole ignoranti: chiunque vada a guardare un po’ di dati sul crimine legato alla pedofilia può facilmente verificare che l’incidenza della pedofilia nel clero è in linea con quello nella società, inclusi professori, bidelli, insegnanti di educazione fisica, eccetera, sposati o non sposati.
Per quanto riguarda l’espressione “lavora meglio”, qualcuno dovrebbe chiedere a questo gesuita da quattro soldi cosa pensa che sia la funzione di un prete: un assistente sociale o un consacrato a cui Dio ha dato il potere di consacrare l’Eucarestia?
Ce li vedo i cattolici italiani entusiasti di pagare la ceretta dell’estetista della figlia del prete, le vacanze della bella famigliola del parroco! Immagino già le disquisizioni sull’abbigliamento della moglie del prete:”Eh però…la moglie del parroco non dovrebbe indossare roba di marca!”
Ricordo un articolo dove si parlava deli missionari di diverse religioni e di quando le cose si facevano veramente dure nelle zone di guerra… cosa dicevano ad un certo punto i protestanti sposati:”Tengo famiglia!” e se ne andavano! Chi restava invece fino all’ultimo? i preti cattolici!
C’è un detto che non invecchia mai: l’erba del vicino è sempre più verde. Così chi è sposato e magari da 20 o 30 o 40 anni, magari con due, tre, ma anche con 4 o zero figli, ogni tanto sognerebbe un pò di solitudine e di sobrietà, finirla con le vacanze che sono più uno stress – con al seguito l’allegra ma ingombrante famigliola – che l’agognato riposo mensile…. ma ehm! Me lo vedo il marito prete con tre figli che dice alla moglie: scusami cara, mi devo assentare 15 giorni per fare il RITIRO SPIRITUALE….. perchè oltre le legittime vacanze, il prete dovrebbe avere anche questi 15 giorni per la sua anima… se è tutto preso alle faccende domestiche, quando potrà ritemprarsi?
E c’è anche questo: questi preti che sollecitano i preti a sposarsi, ci avete fatto caso? LORO NON LO SONO… ma fanno intendere che si stanno sacrificando per loro…. furbizia LUCIFERINA….
Infine, ecco il solito grave errore: se un prete non si sposa finisce per cedere al peccato della carne?
Ah! ci vorrebbe un San Paolo per godere della risposta che avrebbe dato a questa testa vuota affumicata dal fumo di zolfo!
Se per questo prete basterebbe sposarsi, al prete, per evitare il peccato della carne, come mai i Matrimoni falliscono e i divorzi e LE CORNA, gli adulteri triplicano? Non sarà forse che quanto più si OLTRAGGIA la virtù del celibato maggiormente si scade nei vizi?
E questo sarebbe un consigliere?
sì forse sì, MA DEL DEMONIO, anzi, consigliato dal Demonio se ne sta facendo il portavoce.