In un’esclusiva intervista telefonica rilasciata a LifeSiteNews, il cardinale Raymond Burke ha dato una indicazione della possibile linea temporale da seguire per una “correzione formale” al Papa Francesco nel caso in cui il Papa non risponda ai cinque dubia (presentati al Papa da quattro cardinali, tra cui lo stesso Burke) che intendono fare chiarezza sull’esortazione Amoris Laetitia.
“I dubia – ha detto il cardinale americano – devono avere una risposta perché hanno a che fare con i fondamenti stessi della vita morale e del costante insegnamento della Chiesa in materia di bene e male”, “le varie realtà sacre del matrimonio e della Santa Comunione”.
Burke ha detto che “siamo negli ultimi giorni, giorni di forte grazia prima della Solennità della Natività di Nostro Signore, e poi abbiamo l’ottava della solennità e le celebrazioni di inizio del nuovo anno – tutto il mistero della nascita del Signore e della sua epifania”. Quindi il tempo di una correzione al Papa sarebbe “probabilmente qualche tempo dopo le festività natalizie”.
Il cardinale, che è anche il patrono del Sovrano Ordine Militare di Malta, ha detto che la forma della correzione potrebbe essere “molto semplice”. “Sarebbe diretta, come lo sono i dubia, solo così non si solleverebbero più domande sulle questioni”. L’idea del cardinale è quella di confrontare “le dichiarazioni confuse in Amoris Laetitia con quelli che sono stati il costante insegnamento e la prassi della Chiesa, correggendo in tal modo Amoris Laetitia”.
Il cardinal Burke ha definito la procedura di correzioni degli errori di un pontefice un “modo di salvaguardia dell’ufficio petrino e del suo esercizio”, anche perché “è realizzata con il rispetto assoluto per l’ufficio del Successore di San Pietro”, ha ricordato.
Matteo Orlando
I dubia emergono sul fatto che Bergoglio sia papa, oppure ha usurpato lo scettro a benedetto XIV
I dubia, anzi vere e proprie critiche e confutazioni sono emersi e stati espressi da decenni da numerosissimi prelati e laici preoccupati per le sorti della Chiesa, per il futuro morale e spirituale della cristianità, sin dal Concilio Vaticano II. Vedasi il documento di Ottaviani e Bacci sulla nuova liturgia , o la “Lettre aux Catholiques perplexes” di Monsignor Marcel Lefebvre. La storia ha dato loro piena ragione. Dire che il vero papa è Benedetto XVI è essere ancora troppo larghi e già eterodossi.