In una intervista al The Tablet, il Cardinale Raymond Leo Burke, ex prefetto della Segnatura Apostolica e attualmente patrono del Sovrano Ordine di Malta, ha mostrato soddisfazione, da americano, per la vittoria di Donald Trump nelle elezioni degli Stati Uniti, sottolineando che era “senza dubbio preferibile a Clinton”. Il Cardinale nell’intervista ricorda che non vi è alcuna “equivalenza morale” tra l’aborto e il benessere dei migranti, citando ciò che scrisse Joseph Ratzinger nel 2004 ai vescovi degli Stati Uniti.
Burke ha spiegato che, “mentre i rifugiati dovrebbero essere trattati con cura”, le nazioni “dovrebbero avere un giudizio prudente” sul numero dei migranti da accogliere. Inoltre, ricorda il cardinale, c’è “bisogno di fare una distinzione tra un migrante e un rifugiato”. Questi ultimi devono essere sempre accolti perché fuggono “dalla morte, dal terrore e dalle persecuzioni”.
Il cardinale ha quindi ricordato che “non c’è alcuna equivalenza morale tra l’aborto e il benessere dei migranti. Se i migranti sono fatti ad immagine e somiglianza di Dio come noi, e devono essere trattati con cura e rispetto, tuttavia le due questioni non sono sullo stesso piano, come la Chiesa insegna chiaramente. L’aborto è l’ uccisione sistematica di esseri umani nella loro fase più vulnerabile dello sviluppo”.
Trump, ha ricordato il cardinale, è pro-life, mentre Hillary Clinton aveva promesso di estendere il diritto all’aborto durante tutti i nove mesi di gravidanza e per qualsiasi motivo. Infine, Burke si augura che la nuova presidenza “affronti con determinazione la corruzione che ha afflitto il governo federale negli ultimi anni”.
Matteo Orlando