In una lunga intervista rilasciata al giornalista Christoph Renzikowski dell’agenzia di stampa cattolica tedesca Kna, il card. Reinhard Marx, presidente della Conferenza episcopale tedesca (Dbk) ha risposto a domande che hanno spaziato su tutta la sua attività e sugli avvenimenti della Chiesa durante il 2016.
L’intervista ha toccato situazioni critiche e momenti di felicità, la questione dei profughi e la visita ecumenica alla Terra Santa, oltre alla valutazione della lettera “Amoris laetitia” di Papa Francesco e le prossime elezioni del Bundestag.
Sulla questioni dei profughi, in merito ad alcune divergenze sulle politiche di accoglienza con il governo federale e con quello della Baviera, Marx ha risposto che “non ci si può aspettare che come chiesa non prendiamo posizione su un atteggiamento umanitario di rilievo del governo federale”: ma il cardinale ha precisato che “non abbiamo mai detto che siamo in grado di ospitare tutti i rifugiati di tutto il mondo da noi”. Sulle polemiche relative ad “Amoris laetitia” Marx ha espresso la valutazione che il testo non è “fuorviante come alcuni sostengono. Questa non è una nuova dottrina. Il Papa ci vuole proporre una nuova visione pastorale della realtà alla quale collegare la nostra vita”. Il tutto, “sempre con l’affermazione del Vangelo e la fiducia nella misericordia di Dio”.
In vista delle prossime elezioni politiche per il rinnovo del Bundestag, il porporato (che aveva rilasciato l’intervista prima dell’attentato di Berlino), sottolinea la sua preghiera per tutti i leader politici ed esprime la speranza che “la campagna elettorale non deragli in attacchi, insulti, e la contrapposizione tra bianco e nero. Abbiamo sperimentato tali campagne nel 2016 in altri Paesi. Speriamo che ci venga risparmiato”. (SIR)